Autore: Christian Antonini

Titolo: Il cacciatore di nubi

Editore: Piemme (Il battello a vapore)

Data di pubblicazione: 5 ottobre 2021

Pagine: 272

Tristan ha dodici anni, frequenta un'esclusiva scuola di Singapore ed è il principe di un piccolo regno in mezzo all'Oceano Indiano, le isole del Cocco. Quando scoppia la prima guerra mondiale, il ragazzo si ritrova a bordo dell'Emden, l'incrociatore tedesco del corsaro e gentiluomo Von Müller, nemico del suo regno. Il comandante decide che per Tristan è il momento di impegnarsi come mozzo e vedetta, proprio lui che era stato allevato tra vizi e lussi per diventare un regnante. Così, nel bel mezzo di tempeste e battaglie navali, Tristan scopre che tutto è possibile, anche rispettare i propri nemici, e che la vita da principe viziato non fa per lui. Lui è nato per guardare le nubi da lontano e per vivere mille avventure.


Mi piacciono sempre tanto le storie raccontate da Christian Antonini, mi piace come racconta la Storia ai ragazzi, forse perché trovo che il suo modo di attirare i ragazzi sia molto simile alla mia filosofia di vita ovvero farsi ispirare dalla curiosità.

 

Qualche anno fa, cercando materiale sui tesori sommersi, mi sono imbattuto in una storia di avventure e viaggi che sarebbe piaciuta a Rudyard Kipling e Joseph Conrad: l’impresa dell’Emden e del suo comandante, un corsaro dal cuore di cavaliere.

Studiando i viaggi del Cigno d’Oriente ne seguivo la rotta col dito sulla carta e cercavo i luoghi che visitava: Madras, Penang, Diego Garcia… Erano i nomi dell’avventura.

 

Queste le parole che Antonini stesso scrive nella Nota dell’autore per spiegare come abbia avuto origine la storia di Tristan. Bene, questo è proprio lo spirito giusto che trovo fondamentale, specie quando ci si rivolge a un pubblico giovane. La passione dell’autore si avverte anche attraverso il suo racconto.

 

Tristan è un ragazzino di dodici anni che ha le caratteristiche tipiche di quell’età, quando non si è né grandi né piccoli, quando però si vuole essere determinanti pur non comprendendo bene le “regole” della vita. L’incontro con il comandante Von Müller permette al ragazzo di vedere il mondo da un’altra prospettiva… metaforicamente, mi verrebbe da dire che il fatto di essere di vedetta sulla coffa di prua, oltre a scrutare l’orizzonte e le nubi, gli permette di guardare se stesso in altro modo. Gli permette di ripensare all’atteggiamento del proprio padre e di vedere quella sua rigidità come qualcosa di diverso, una rigidità dovuta a qualcosa di diverso da quello che Tristan aveva sempre ipotizzato. Oltre a questa nuova prospettiva, il viaggio sull’Emden permette a Tristan di crescere.

Il comandante gli mostra cosa significhi la lealtà, il valore della parola data, ma molto di più il fatto che ognuno ha un suo ruolo e tutti devono fare il proprio dovere, altrimenti tutti quanti sono penalizzati. Ogni compito, anche quello che sembra il più insignificante, diventa fondamentale per la comunità.

 

- Ce l’hanno con te perché sono militari impegnati in missione – spiega il comandante. – La loro è una situazione pericolosa, Tristan. Sanno che potrebbero morire da un momento all’altro. Io ti ho messo tra di loro e tu hai dimostrato che di te non si possono fidare. Ecco perché stasera ti hanno trattato in quel modo.

 

Il ragazzo altezzoso che sale sulla Emden non è lo stesso che ne scende dopo aver vissuto arrembaggi e battaglie, dopo aver imparato cosa vuol dire lavorare per uno scopo comune. La guida del comandante Von Müller è fondamentale per Tristan. Il viaggio affrontato nell’Oceano Indiano lo renderà degno di prendere il proprio posto alla guida del suo piccolo regno delle Isole del Cocco, da principe viziato a re assennato.

Per mostrare questo percorso di crescita, Christian Antonini opera una bella scelta di stile. La narrazione del racconto principale è in terza persona, ma è intervallata da capitoli scritti in prima persona con la voce narrante di Tristan, che ripensa alla sua vita di due anni prima.

Una bella lettura, ricca di avventure in cui la Storia si lega con l’invenzione dell’autore in modo mirabile… non a caso, alla fine del romanzo, sei portato a credere che Tristan sia una figura reale. Consigliatissimo ai ragazzi che amano sognare grandi avventure, ma anche a tutti coloro che sono appassionati di Storia. Già i piccoli lettori al termine della scuola primaria possono cimentarsi in questa lettura, che è alla loro portata sia per le scelte linguistiche sia per lo stile narrativo, fatto di capitoli non troppo lunghi.


Ringrazio l’autore che mi ha omaggiato della copia cartacea con tanto di dedica.



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