Recensione: Il principe di Sylvian Reynard

Autore: Sylvian Reynard

Titolo: Il principe

Editore: Delrai Edizioni

Data di pubblicazione: 30 maggio 2019

Pagine: 123

La presentazione di inestimabili illustrazioni alla Galleria degli Uffizi a Firenze espone il professor Gabriel Emerson e la sua amata moglie, Julianne, a un misterioso nemico. Il professore sembra aver acquisito le illustrazioni solo da pochi anni, ma, a sua insaputa, queste sono state rubate un secolo prima al sovrano del mondo sotterraneo di Firenze. Ora uno degli esseri più pericolosi della città è determinato a reclamare le sue proprietà ed esige vendetta sugli Emerson, ma non prima di aver scoperto qualcosa di inquietante su Julianne...

Il principe di Sylvian Reynard è una favola dark e serve come collegamento tra due serie più corpose: Grabriel’s Inferno e Il fiorentino. Avevo letto la trilogia di Gabriel’s Inferno, che sì ho trovato carina, ma chiaramente molto simile a Cinquanta sfumature di grigio (che non è che mi sia piaciuto così tanto…) ed ero curiosa di vedere se l’autore potesse entrare nelle mie corde con un'altra storia… posso tranquillamente dire che l’esperimento è fallito.

È vero che io non sono amante dei racconti brevi, ma in questo caso non ho trovato nulla che potesse conquistarmi. Il collegamento con Gabriel’s Inferno è la presenza del professor Gabriel e di sua moglie. Infatti il racconto parte dalla serata di gala nella Galleria degli Uffizi, tra l’altro proprio dalla scena gratuita di sesso che avevo odiato nel libro della trilogia. Il legame con la nuova serie è la “presentazione” di questo principe del mondo sotterraneo di Firenze, un principe molto malvagio che si muove solo perché spinto dalla vendetta: una contro Gabriel e una verso il principato di Venezia. Il tutto con richiami a quello che abbiamo già letto in merito al mondo dei vampiri con Twilight.

Ho incontrato tante difficoltà a farmi coinvolgere da questa storia, ma ho capito che questo autore non fa per me o comunque questo genere molto cupo, molto dark e diciamo anche molto esplicito non è adatto alle mie corde. Per leggere 123 pagine ho impiegato una settimana, vivendo il momento della lettura come una sorta di tortura. Insomma, sicuramente non leggerò la serie Il fiorentino. 






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