Recensione: La molla e il cellulare. Che differenza c’è tra una scoperta e un’invenzione? di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone

Autore: Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone

Titolo: La molla e il cellulare. Che differenza c’è tra una scoperta e un’invenzione?

Editore: Raffaello Cortina Editore

Data di pubblicazione: 15 novembre 2022

Pagine: 182

“Papà, vorrei fare l’inventore, ma ormai hanno inventato tutto!” disse un giorno a suo padre un bambino che si chiamava Federico. Anzi, che si chiama Federico. Per la precisione, Federico Faggin, noto per essere l’inventore del microchip e del touchscreen. Si vede che proprio tutto non avevano ancora inventato... Faggin è, a tutti gli effetti, un inventore: cioè, non ha scoperto niente di nuovo, ma ha montato insieme pezzi già esistenti per ottenere un oggetto nuovo, che prima non esisteva e che era capace di fare cose mai viste prima. Trasformare il tocco di un dito in un tratto di penna, per esempio. Una scoperta, invece, è la descrizione di qualcosa che c’era già. Oppure è collegare due fenomeni apparentemente molto distanti. L’elettricità c’era già prima che Alessandro Volta facesse i suoi esperimenti: miliardi di fulmini si sono abbattuti sulla Terra prima che capissimo che un fulmine che schianta un albero e la strana sensazione che proviamo quando accarezziamo un gatto hanno esattamente la stessa origine. Scoperta e invenzione sono due cose differenti e per cercare di spiegarlo useremo un oggetto che usi parecchio e che conosci molto poco. Esatto, il tuo cellulare.


Che cos’è la scoperta e che cos’è una invenzione? Qual è la differenza tra queste due parole? È proprio da qui che parte il libro di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone. Quando studiamo geografia o storia, diciamo che Cristoforo Colombo scoprì l’America, non che inventò l’America, questo perché l’America era già lì ben prima che Cristoforo Colombo avesse l’opportunità di arrivarci e descriverla. Allo stesso modo, anche nelle scienze ci sono scoperte e ci sono invenzioni. Malvaldi e la Bruzzone ci parlano di un oggetto che abbiamo sempre in mano, sì, abbiamo, perché anche io l’ho sempre in mano, ovvero del cellulare. Meglio ancora, questi due professori in realtà ci parlano degli elementi fondamentali che sono alla base del funzionamento del cellulare: l’accelerometro e il condensatore. Ancora di più, ci parlano dell’oggetto da cui tutto parte, ovvero la molla.

Che io ami la scrittura di Marco Malvaldi è un dato ormai noto. Mi piace quando descrive i vecchietti del BarLume, ma solitamente rimango affascinata da lui quando parla di chimica.

Qualche tempo fa ho partecipato alla presentazione del libro La molla e il cellulare, scritto (e dunque presentato) con la moglie Samantha Bruzzone. Ero rimasta molto colpita nel sentirli parlare, nel vedere come uno terminasse le frasi dell’altra e viceversa. Bene, leggendo questo libro ho trovato la stessa dinamica, lo stesso spirito ironico e divertente, pur trattando argomenti scientifici di un certo spessore. 

Non riesco a dire altro, nel senso che spiegare in poche parole questo libro è difficile. Sicuramente posso dire che me lo aspettavo più semplice. Ci sono pagine che hanno richiesto una lettura più attenta da parte mia, ebbene sì, alcuni passi ho dovuto leggerli più volte… In alcuni casi ho persino dovuto farmi qualche schema di lato per riuscire a capire pienamente ciò che i due autori descrivevano con una terminologia scientifica. Sicuramente questa doppia lettura di cui ho avuto bisogno è un problema mio, dal momento che sono praticamente digiuna di analisi matematica; è vero che insegno matematica, ma alla scuola primaria, quindi ad un livello più semplice. Qui si richiedono conoscenze un pochino più approfondite, bisogna anche avere un minimo di dimestichezza con la fisica e la chimica.

È un bel saggio divulgativo rivolto ai ragazzi, ha un linguaggio divertente, simpatico, spigliato, chiaro. Porta al livello dei più giovani tanti input scientifici interessanti. Ci sono specchietti chiarificatori e gli autori ci portano a conoscere i segreti della fisica e della chimica. Mi sono piaciute molto le pillole riguardanti la storia di alcuni scienziati, raccontati attraverso aneddoti divertenti, e anche i box in cui vengono riproposte le più comuni leggi della fisica, con una terminologia specifica ma a portata di adolescente. Insomma, un bel saggio scientifico che mi sento di consigliare ai ragazzi e alle ragazze adolescenti.

Io ringrazio di cuore i miei figli che me lo hanno regalato a Natale, sapendo che sarebbe stata per me una lettura gradita.

 





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