Giornata Mondiale delle Emoji

 


Il 17 luglio si festeggiano le Emoji, le popolari faccine che usiamo nei nostri messaggi.

Chi ha una certa età, come me, sa che una volta gli sms avevano un limite di caratteri. Così nel 1999 il designer Shigetaka Kurita (穣崇 栗田) trasformò 176 concetti, come emozioni e luoghi, in immagini a 12 bit. Egli prese l’ispirazione dai manga e dai segnali stradali: nacquero così le prime Emoji.

Il termine Emoji non deriva dal concetto emozione, ma da tre caratteri giapponesi: “e” (, immagine), “mo” (, scrittura), “ji” (, “carattere”).

Dal 1999 ad oggi le Emoji sono diventate così diffuse che ne nascono sempre di nuove, come è accaduto nel 2020, quando in seguito alla diffusione del virus del Covid-19 sono comparse quelle con le mascherine o del virus stesso.

E sapete perché si festeggia oggi?

Perché nei sistemi Apple l’icona che rappresenta il calendario porta proprio la data del 17 luglio, mentre per Android la data riportata è il 24 febbraio.


Ora, dopo aver parlato in generale di questa festa, potevamo noi (intendo le mie amiche blogger e io) lasciar passare la giornata senza creare un Book Tag? Assolutamente no! Eccoci quindi a raccontarvi le nostre letture attraverso alcune Emoji…

 

Nota: personalmente, per rispondere a questo Book Tag, mi riferirò alle letture che ho fatto in questa prima metà dell’anno.

 


Wow! Un libro che ti ha lasciata/o soddisfatta/o sotto tutti i punti di vista.

Non ho dubbio alcuno: Le aquile della notte di Alice Basso. Con questo quarto appuntamento la serie di Anita Bo e Sebastiano Satta Ascona è riuscita a coinvolgermi tantissimo. Inoltre il racconto è curato in tutte le sue parti, la scrittura è fluida e accattivante, l’ambientazione storica accurata e soprattutto è corretto grammaticalmente.

 


Un libro che non ti ha lasciata/o soddisfatta/o, qualcosa che proprio avresti preferito non aver letto.

Con sommo dispiacere devo dire Disdici tutti i miei impegni di Luca Argentero. Spesso, durante la lettura, mi domandavo perché mai avessi deciso di leggere quel romanzo. L’idea era carina e originale, ma l’ho trovato lento e noioso e in alcuni punti non sono riuscita a comprendere il perché di certe scene. Il finale poi l’ho trovato del tutto gratuito, sicuramente ne avrei preferito uno meno deludente.

 


Boh! Ci devo pensare… Un libro che è un po’ una incognita, che hai avuto difficoltà a inquadrare.

Un libro che mi ha lasciata un po’ così, carino, piacevole ma niente di speciale… Anime alla deriva di Ava Reed. Questo è il secondo della serie medical ambientata nel Whitestone Hospital. Anche in questo caso l’ambientazione mi piace, le storie dei personaggi sono carine, ma richiama un po’ troppo i medical drama che si vedono in tv.

 


Grrrrrr! Un libro che ti ha fatto arrabbiare.

Devo citare due titoli: Cuori sotto zero di Gea Petrini e In amore vince chi rischia di Anna Premoli… sono tra i più recenti che ho letto e li ho trovati pieni zeppi di errori grammaticali e di refusi. Un paio di errori possono anche capitare, ma in questi due romanzi sono più gli errori che le pagine corrette! E se un finale deludente mi dispiace, ma ci può stare; se una serie può essere un po’ noiosa, ma godibile; i romanzi con gli errori mi fanno arrabbiare. Divento insofferente. Perdo la gioia di leggere. Ed esce la “maestra” che è in me, tanto che mi ritrovo a correggere gli errori e a segnarli sottolineandoli con la matita rossa… e non scherzo, lo faccio davvero!


LOL Un libro che ti ha fatto divertire talmente tanto che ridevi mentre lo leggevi.

Ce ne sono di libri che mi fanno ridere e divertire: le mie autrici preferite che sanno darmi un’iniezione di allegria sono Felicia Kingsley e Paola Chiozza, ma non posso dimenticare Naike Ror. Qui però voglio parlare di un libro-game che mi ha divertito e che mi ha fatto tornare alla memoria la mia vita tra i banchi: I promessi sposi spiegati male di Francesco Muzzopappa.


Queste le mie letture; se volete passare dalle mie amiche, troverete anche i loro consigli.

E ora mandate tanti messaggi ricchi di Emoji!!!



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