Recensione: La musica nelle ossa di Christian Antonini

Autore: Christian Antonini

Titolo: La musica nelle ossa

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 25 ottobre 2022

Pagine: 244

Mosca, 1960. Anna sa bene ciò che ci si aspetta da lei e cosa significa studiare nel prestigioso Istituto Superiore Stella Rossa: ottimi voti, una condotta modello e un futuro già scritto nei più alti ranghi della società sovietica. E tutto procede come programmato, almeno finché alla Stella Rossa non arriva un nuovo studente diverso da chiunque altro. Marko gira per i corridoi con il colletto della giacca alzato e un sorriso sfrontato, in classe fa domande scomode e il suo passato sembra avvolto nel mistero. Ma, soprattutto, Marko non ha paura di sfidare quelle regole che sembrano assurde in anni in cui i giovani di tutto il mondo inneggiano alla libertà sulle note sfrenate del rock and roll, severamente vietato in Unione Sovietica, come tutto ciò che viene dall'Ovest. Ed è proprio con lui, tra feste segrete e riviste eversive, che Anna scopre quelle canzoni proibite. Violare le regole significa però giocare con il fuoco e alla resa dei conti Anna e Marko rischiano di perdere ogni cosa: il loro rapporto, il loro futuro, la libertà.


La musica nelle ossa è un romanzo per ragazzi, per la precisione un romanzo storico. È uno spaccato di quella che era la vita in una scuola esclusiva di Mosca al tempo della guerra fredda e precisamente nel 1960, quando la musica americana era vista come qualcosa di proibito e di demoniaco e quando tra Urss e Usa era in atto una vera e propria lotta per la supremazia nella conquista dello spazio. I riferimenti storici e politici sono precisi e riesci a vivere quello che era il clima di rigidità che si viveva nei paesi dell’Est. Sono nata nel 1970 e ricordo bene le notizie al telegiornale, la Russia era sempre raccontata come una sorta di colosso che teneva tutto sotto silenzio, mentre l’America era la patria delle libertà.

 

«Il mondo è un posto più grande di quello che ci viene detto e insegnato, e chi vive dall’altra parte non è sempre un nemico.»

 

In questo quadro storico si muovono Anna e Marko, due ragazzini di 15 anni. Marko ha avuto modo di “assaggiare” la vita all’Ovest e ha conosciuto il rock and roll, è un tipo ribelle anche se ama molto la sua Patria. Anna è una ragazzina di grande talento per le scienze, vive la sua vita cercando sempre di dare il meglio di sé per non dispiacere a suo padre. Aspira a essere una servitrice della Patria. L’incontro con Marko la farà crescere, la renderà capace di scegliere quale strada seguire. Anna e Marko, come pure tutti i personaggi del romanzo, sono ben delineati e sono credibili nel quadro storico-politico in cui sono inseriti. Questo è uno degli aspetti che amo nei romanzi di Christian. Quando racconta un avvenimento, prendendo spunto dalla storia, Christian ha la capacità di renderlo vero. Immagini che Anna e Marko siano potuti esistere realmente, che abbiano davvero ascoltato la musica americana riprodotta su dischi particolari, perché fatti non in vinile ma con le lastre degli ospedali. E poi scopri tante curiosità, come il giorno e l’ora esatta del viaggio nello spazio di Gagarin. Altro aspetto della narrazione di Antonini è la capacità di farti immergere nel clima della situazione. In questo caso il senso di chiusura, quasi di oppressione, si sente benissimo sulla pelle dei ragazzi, così come si avverte il senso del sospetto: tutti nascondono qualcosa, tutti dubitano di tutti, tutti vogliono essere messi in luce agli occhi del Presidente.

Ho apprezzato molto la Bonus track finale, un epilogo che ci porta in una Urss più vicina (nel 1989), un Paese che sta cambiando sotto la guida di Gorbaciov.

Questo è un romanzo per ragazzi e quindi lo stile è adeguato al suo pubblico, il linguaggio è semplice, ma non puerile. Va letto con attenzione, anche se scivola via perché molto fluido. Il ritmo delle azioni è ben dosato e il fatto che i capitoli non siano lunghissimi aiuta a proseguire la lettura.

Puntualizzo il fatto che, pur essendo rivolto a un pubblico di ragazzi, il romanzo ha tante nozioni interessanti, di musica in modo principale, ma anche di astronomia e materie scientifiche, di storia della politica. I riferimenti ai personaggi storici sono veri e verificabili.

Ho praticamente letto ogni libro di Christian Antonini e i suoi romanzi storici per ragazzi sono effettivamente delle perle, c’è avventura e c’è sempre qualche “pillola” di saggezza. In questa storia, oltre l’aspetto storico, mi è piaciuto il taglio che ha dato rispetto all’amicizia e alla lealtà tra amici. Il rispetto che in un gruppo c’è anche se ogni individuo è diverso. Degno di nota è l’accenno al bullismo e a come “combatterlo”. Anna non si fa intimorire dalla stazza dei bulli e difende il ragazzino in difficoltà, ben sapendo che per lei questo richiede un atto di coraggio non indifferente.

Come già accaduto in I ribelli di giugno, anche in questo libro fanno capolino gli scacchi e non poteva essere altrimenti, visto che siamo nella Patria dei più grandi campioni mondiali.

Consiglio questo romanzo ai ragazzi e alle ragazze che abbiano già una buona abitudine alla lettura. Un modo molto interessante per conoscere la vita che non è poi così lontana da noi, per imparare qualcosa su quanto la politica possa influenzare le nostre esistenze, ma soprattutto per avere il coraggio di portare avanti le proprie idee con fermezza.

E comunque è un’ottima lettura anche per noi adulti, che un po’ soffriamo della nostalgia del tempo che fu.







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