Più Libri Più Liberi 2024 - Sabato 7 dicembre 2024
Nuovo pomeriggio trascorso a Più Libri Più Liberi, un pomeriggio rilassato, vissuto con la giusta dose di calma che la manifestazione merita.
Per parte del tempo ho avuto un accompagnatore speciale: Figlio#2. No! Chiariamo subito: non è venuto per stare con me, ma per passare allo stand Cina in Italia, dove ha chiesto il regalo di Natale. Dico solo che era meglio se non fosse venuto…
Terminato lì, che fai, non passi nuovamente allo stand della Erickson? Era proprio lì accanto… e che fai, non prendi un libro? Non posso dire ora cosa ho preso (farò un post ad hoc), anche perché uno degli acquisti è un regalo e non vorrei spoilerare nulla.
Quindi sono passata a salutare gli amici di Edizioni LEIMA, soprattutto perché sapevo che avrei trovato Azzurra; avevo proprio voglia di abbracciarla.
Oggi ho anche seguito due eventi; ci tenevo proprio a partecipare.
Il primo evento che ho seguito è stata la presentazione del romanzo di Barbara Alberti, Delirio.
Autore: Barbara Alberti
Titolo: Delirio
Casa Editrice: Baldini + Castoldi
Data di pubblicazione: 27 settembre 2024
Pagine: 320
Torna in libreria una delle prime opere di Barbara Alberti, un caso letterario che all’epoca la segnalò come un talento, una
delle penne più audaci e ironiche della letteratura. Più che un romanzo, un
poema sconveniente, un impasto di erotismo e furia blasfema, di follia della
segregazione e follia della fuga di un uomo capace di
tutto pur di negare e fregare la morte: "Delirio" non si limita a
infrangere le buone maniere del discorso amoroso, ma trasgredisce le regole e i
tabù più radicati, quelli che pretendono di codificare il desiderio e il sesso.
Una voce stridula parla qui. Una voce fantasmagorica, indegna, grottesca. È la
voce del protagonista, Diego, «rinchiuso, adolescente o vecchio, o pazzo o
malato, comunque prigioniero di una istituzione, che delira d’amore per Elvira
mentre qualcuno trama nell’ombra per carpirgliela.
Diego è maestro negli intrighi più loschi e le sue spaventevoli cattiverie
accendono il grande circo della sua farneticazione sessuale...» così descritto
dalla stessa autrice, a guidarci in un monologo serrato, ipnotico, straniante.
Una storia diversa, scandalosa, sconveniente fino al disagio. Un romanzo che
stravolge il modo di raccontare il desiderio e afferma che la vita è vita fino
all’ultimo e che i sensi hanno diritto di essere riconosciuti, vivi e vitali,
senza limiti né ipocrisie.
Dico subito che io adoro Barbara Alberti. Ho avuto modo di incontrarla alcune volte e di parlare con lei, anche in modo amabile, di vita quotidiana. Una donna dalla mente aperta, anzi spalancata.
In questo pomeriggio ha parlato del suo libro e non solo, conversando con tre giovani scrittrici: Greta Olivo, Mavie Da Ponte e Olga Campofreda. La cosa che mi ha colpito e che per me è stata bellissima è che, al termine della conversazione, Barbara Alberti si sia alzata e abbia ringraziato le tre autrici. Questo mi ha confermato l’ottimo pensiero che ho su Alberti; è una gran donna, ma al tempo stesso umile e rispettosa. Mitica!
È stata una presentazione diversa, più simile a una festa di compleanno. Il romanzo in questione, in realtà, è stato il secondo romanzo pubblicato dall’autrice. La prima volta era uscito con Mondadori nel 1978; oggi esce con una nuova veste grafica e con una diversa casa editrice. La ripubblicazione di un romanzo per un autore è sempre fonte di inquietudine, soprattutto in questo caso perché il romanzo è molto particolare. Barbara Alberti lo ha definito “disobbediente”.
Alberti ci ha raccontato come ha vissuto il periodo della stesura del romanzo, un romanzo che, più che dal rigore e dalla volontà di una scrittrice, è nato dall’ispirazione. Tutto dominato dalla figura del protagonista Diego, che è un personaggio ingombrante. “Diego è un figlio di puttana, senza dignità. È capace delle meschinità più basse, va oltre il fondo”. Questo libro è il manuale della scorrettezza. Anche la lingua è usata in modo scorretto; è una clave che viene usata da Diego un po’ come gli pare. Il libro è la rappresentazione dei pensieri di Diego. È delirante. Barbara ha parlato di questo libro in modo caldo, quasi erotico, con godimento.
Dopo questa presentazione e un giro per la fiera, dove ho incontrato un po’ di amiche blogger come Deborah, Domiziana, Giulia e Alessandra, ho seguito un evento moderato da Serena Dandini, con ospiti veramente speciali come Licia Troisi, Roberto Saviano, Gaja Lombardi Cenciarelli e Jonathan Bazzi. Il titolo dell’evento era Pregiudizi, luoghi comuni e fior di fragola, proposto da Saviano e legato a un suo aneddoto. Saviano, infatti, ha raccontato che da ragazzo era solito giocare al biliardino con gli amici e, quando uno perdeva la partita, come penitenza doveva mangiare pubblicamente un fior di fragola, il ghiacciolo delle femmine perché rosa e pannoso. In un clima ironico e divertente, la Dandini ha stimolato gli ospiti a parlare di stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni. Licia Troisi ha parlato del suo stereotipo di essere donna nel mondo delle scienze e di essere una nerd, mentre Gaja Cenciarelli ha parlato della sua romanità, spiegando bene la differenza tra “sti’ cazzi” e “me cojoni.” Differenza che molti ancora non sanno, con la conseguenza di usare male le due locuzioni. La Dandini ha aperto l’incontro dicendo che i luoghi comuni sono politicamente scorretti, sono pieni di ovvietà. Di solito, però, nascondono anche un fondo di verità. Da essi nascono due figli pericolosi, ovvero pregiudizio e stereotipo; questi sono capaci di fare male. Al fianco dei luoghi comuni, poi, abbiamo le frasi di buon senso e anche loro fanno danni! I luoghi comuni, detti fuori contesto, uno dietro l’altro fanno ridere, ma vissuti nella vita quotidiana fanno male; per superarli bisogna disinnescarli. Questo è stato un incontro molto divertente.
Non lo conoscevo affatto, ma sembra una bellissima lettura :)
RispondiEliminaIo sono rimasta incantata durante la presentazione e ho inserito il romanzo di Barbara Alberti subito in wish list
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