Recensione #49: Volevo essere Maradona di Valeria Ancione


Autore: Valeria Ancione

Titolo: Volevo essere Maradona

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 14 maggio 2019

Pagine: 189



Non è facile la vita se sei femmina fuori e calciatore dentro. Patrizia però ha talento da vendere, non demorde e imbraccia il suo pallone come uno scudo, senza fermarsi davanti a niente e nessuno: né davanti alla madre, che le ripete di continuo di scendere dalle nuvole e studiare, né davanti ai ragazzi della borgata, convinti che una femmina non possa giocare a calcio. Grazie alla sua tenacia entra in una vera squadra e, di sfida in sfida, il suo sogno spicca il volo, portandola lontano, tra serie A e Nazionale. Patrizia però non dimentica mai il vero significato che ha per lei il pallone: è un rifugio, un amico fidato, un'ancora di salvezza negli anni dell'adolescenza. In una parola: è tutta la sua vita. Una storia vera, che tra realtà e finzione ci accompagna nella vita di una ragazza che ha fatto del calcio la sua più grande avventura. Il racconto di un sogno straordinario, la prova che sulle ali di un sogno chiunque può volare.






Volevo essere Maradona è un libro per ragazzi e racconta la biografia di Patrizia Panico, una calciatrice. È una biografia romanzata che focalizza l’attenzione sulla bambina Patrizia, che sogna di giocare a calcio come professionista.

A parte il fatto che parla della Lazio e io sono giallo-rossa nel midollo, questo romanzo è veramente bello. Si rivolge ai ragazzi che hanno un sogno e li sprona a lavorare per raggiungerlo.

La Ancione ci racconta di quella che è stata la voglia di arrivare a realizzare un sogno, della fatica fatta per raggiungere il traguardo. Ci racconta la vita della giovane Patrizia, una ragazzina di borgata. Patrizia deve superare tanti piccoli e grandi dolori, come la separazione dei genitori, le difficoltà nello studio, le ore di fatica degli allenamenti.

Ci sono poi delle pagine stupende che descrivono il bellissimo legame tra Patrizia e la sorella Sabrina…



Nella nostra totale diversità restiamo sempre l’incastro perfetto, non ci sfugge nulla dell’altra.



Raccontando la vita di Patrizia, vengono messi in evidenza tanti aspetti della vita dei ragazzi. Patrizia (attraverso le parole scritte da Valeria Ancione) illustra quello che significa per lei l’amicizia con i ragazzi del pratone, Mirko e Checco, la lealtà nel tifo e il rispetto delle regole, anche quelle del calcio.



Mi sono piaciute tanto le parole che ha poi scritto Patrizia stessa al termine della storia. Sono parole che voglio trascrivere qui perché siano da sprone ai ragazzi. Patrizia spinge i ragazzi a sognare e a lottare per realizzare i loro sogni. E sinceramente questo è l’augurio più bello che si possa fare ai ragazzi.



Vivere di sport, qualsiasi esso sia, non è una scappatoia al “non so che fare” perché è davvero difficile, serve moltissima determinazione, ma significa anche dare voce alle proprie pulsioni, al coraggio e ai sogni per trasformarli in desideri.



Consiglio questo romanzo con tutto il cuore ai ragazzi e alle ragazze che desiderano realizzare il loro sogno di diventare campioni. Campioni si può diventare solo se si è disposti a lavorare sodo, a sacrificarsi. 

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