Recensione #55: La resilienza del bosco di Giorgio Vacchiano


Autore: Giorgio Vacchiano

Titolo: La resilienza del bosco

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 19 novembre 2019

Pagine: 204

Siamo abituati a pensare che le foreste siano statiche, che stiano lì, immobili, da sempre. Ma non è così. Semplicemente vivono, e cambiano, a un ritmo più lento del nostro. C'è, tuttavia, un momento in cui abbiamo la possibilità di apprezzarne il cambiamento e, ironia della sorte, è proprio quando vi si abbatte una calamità o, come si dice in ecologia, un «disturbo». Che sia un incendio, un'alluvione, un'eruzione, ciò che segue non è l'estinzione totale. Al contrario. Disturbi di questo tipo sconvolgono un ecosistema, ma al tempo stesso aprono la strada a nuove specie animali e vegetali. Come le orchidee, ad esempio, che muoiono all'ombra fitta degli alberi, ma proliferano nei terreni aperti e assolati. O come le aquile, che battono le foreste disastrate perché, senza gli alberi, godono di maggiore visibilità sulle prede a terra. Ed è proprio questa capacità di adattamento, questa naturale resilienza, ad accumunare i boschi e le foreste che Vacchiano ha incontrato durante la sua attività di ricerca e i suoi viaggi e che racconta in queste pagine. Una resilienza acquisita grazie a milioni di anni di lenta evoluzione, che però potrebbe non bastare di fronte alle pressioni e ai cambiamenti estremamente repentini a cui stiamo sottoponendo la nostra casa comune da un secolo a questa parte. E quindi? Vacchiano indica una strada. Dal parco nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti alla foresta pluviale delle isole Haida Gwaii nell'Oceano Pacifico, fino alla piemontese Val Sessera, ogni bosco rivela storie di connessioni: tra alberi e alberi, tra alberi e animali, tra alberi e acqua, o aria, o fuoco. Tra alberi e uomini. E anche tra uomini e uomini. Dimostrando quanto siamo immersi negli ecosistemi che ci danno la vita. Siamo in relazione con ogni loro elemento. Che ne siamo consapevoli o meno, noi siamo una loro causa e un loro effetto. Le storie che Vacchiano racconta parlano di piante, boschi, foreste, ma soprattutto di noi, di come sapremo immaginare il nostro futuro in relazione all'ambiente che ci circonda.





La resilienza del bosco è un libro scientifico a carattere divulgativo su un tema molto importante, specie in questo periodo storico-politico. Vacchiano porta il lettore a riflettere sul tema ecologico, sul rispetto della natura.

Con un linguaggio chiaro, semplice, lineare, ma al tempo stesso preciso, argomentato in modo completo e corretto, l’autore ci presenta la grande forza del regno vegetale.



Questo libro racconta le storie di alcune delle foreste che ho incontrato durante la mia attività di ricerca oppure viaggiando. Tutte mi hanno stupito per la loro resilienza: la capacità di assorbire disturbi di grande intensità, adattandosi a sopravvivere in ambienti inospitali e in continuo cambiamento, o ritornando a emergere con un’esplosione di vita dopo un’apparente distruzione.



Ammetto che, leggendo le ricerche e le analisi di Vacchiano, la maestra di scienze che è in me è rimasta affascinata. Cercavo di figurarmi una possibile lezione con gli spunti che questo libro mi ha dato, quali informazioni portare in classe, cosa “dare” ai miei alunni come stimolo a fare ricerche e approfondimenti.

Vacchiano parla di cambiamenti climatici e di come questi siano interconnessi con la biodiversità, ma anche quale relazione abbiano queste variazioni con le “catastrofi” climatiche che in questi ultimi anni abbiamo sperimentato sulla nostra pelle.

L’autore ci parla scientificamente di quegli stessi argomenti che Greta Thunberg, con i suoi #FridaysForFuture, presenta per sensibilizzare i ragazzi. La mia preferenza va per la modalità di Vacchiano, perché, con argomentazioni chiare e puntuali, spiega cosa il nostro comportamento stia causando. Non demonizza le attività dell’uomo, ma pone l’accento sulla necessità di fare qualcosa di concreto, qualcosa che inneschi un reale cambiamento. Soprattutto perché, se noi attivassimo una reale inversione di marcia, vedremmo come la natura abbia già tutti gli strumenti per sostenerci e aiutarci. L’autore parla delle piante, ma ci fa vedere come siano intimamente connesse con noi e con il nostro comportamento “ecologico”. Ci presenta le catene biologiche che parlano di relazione tra piante, animali ed esseri umani e ci illustra come, al variare di uno di questi tre elementi, consegua una variazione negli altri due. Ancor più interessante è vedere come gli elementi atmosferici (siccità/umidità, caldo/freddo) possano intervenire ed innescare variazioni.



Sono molto soddisfatta di aver fatto questa lettura. Diversa dal solito, non è un romanzo, ma è molto interessante. È il resoconto di ricerche scientifiche, ma scritto in modo non pedante. Vacchiano usa un linguaggio facilmente comprensibile, alla portata di tutti. La cosa che mi è piaciuta molto è anche l’ampia importanza data alle note, che però sono messe in fondo alla trattazione. Le note non appesantiscono il testo, ma lo arricchiscono.

Ottimo libro per tutti coloro che hanno a cuore il nostro Pianeta e la sua salvaguardia.



Ringrazio la Casa Editrice per avermi omaggiata della copia cartacea del libro.

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