Recensione #56: Private di Kate Brian


Il 7 febbraio è la


Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo

Ogni giorno, seguendo il telegiornale, sentiamo di atti di bullismo, di vittime di bullismo che si suicidano, di persone che subiscono soprusi da coetanei … e tanto altro. Spesso rimaniamo basiti davanti alle notizie, ci indigniamo, ma poi non agiamo. Anzi molte volte troviamo delle scusanti, delle attenuanti, non abbiamo mai il coraggio di dire che quella persona prepotente è un bullo o una bulla.

Purtroppo, molto spesso la scuola è il teatro di questo fenomeno. Ecco perché quest’anno ho deciso di affrontare l’argomento leggendo e recensendo un libro con questa tematica. Ho quindi scelto di leggere un romanzo Young Adult edito dalla Newton Compton editori (che ringrazio per avermi omaggiata della copia in digitale) ed uscito un anno fa. È un romanzo adattissimo a un pubblico di adolescenti. A me è piaciuto molto.

Autore: Kate Brian

Titolo: Private

Editore: Newton Compton editori

Data di pubblicazione: 7 marzo 2019

Pagine: 255

Reed Brennan ha quindici anni e le idee chiare. Ha appena vinto una borsa di studio per la Easton Academy e intende sfruttare questa grande occasione per lasciarsi alle spalle una madre impasticcata e una vita mediocre in periferia. Ma non appena mette piede nello splendido campus dell’istituto, si rende conto che tutti sono più sofisticati, più eleganti e decisamente più ricchi di quanto avrebbe mai potuto immaginare. E che, anche se è stata accettata alla Easton, la Easton non la accetterà mai. Reed si sente come se osservasse da fuori quel mondo luccicante… finché non incontra le Billings Girls. Sono le ragazze più belle, intelligenti e sicure di sé dell’intero campus. E lo sanno bene. In un ambiente in cui il potere è tutto, per quanto effimero, loro ce l’hanno. E Reed è disposta a fare qualunque cosa per entrare nel gruppo. Così impegna ogni fibra del suo essere per farsi notare. Ma scoprirà presto che dietro i vestiti firmati, i loro armadi sono pieni di scheletri.




Private di Kate Brian è un romanzo per ragazzi, uno Young Adult. Toglietevi subito l’idea, che potrebbe essersi formata nella vostra mente, di un romanzo sempliciotto. Tutt’altro. Con un linguaggio molto vicino al mondo degli adolescenti, l’autrice affronta un tema importantissimo: il bullismo a scuola.

Reed entra alla Easton Academy grazie ai suoi bei voti e alle sue doti atletiche, ma fin da subito capisce di non essere realmente parte di questo “mondo”. La Easton è una scuola esclusiva, frequentata da persone dell’alta società. Reed invece viene da una scuola pubblica di periferia e da subito si sente un pesce fuor d’acqua. Si impone quindi di fare amicizia, di aprirsi con i nuovi compagni, ma ben presto scopre che tutto ha un rovescio della medaglia, un prezzo.

Private parla di bullismo al femminile, che non è lo stesso tipo del bullismo dei maschi, è un bullismo fatto di cattiveria più subdola e mascherata. Reed si trova coinvolta in tante azioni poco ortodosse, spinta dal desiderio di essere accettata.

Sola era il mio status naturale.

Fortunatamente qualcosa inizia a farsi largo nella coscienza di Reed. Non riesce a tirarsene fuori, benché ci provi, però inizia a vedere le cose in modo diverso.

Potevo ignorarle. Sì. Ero una persona dotata di pensieri e sentimenti. Se ne sarebbero fatte una ragione.

Ma in realtà non potevo. Se le avessi ignorate, non avrei avuto niente. Niente Thomas. Niente Billings. Niente.

In questo romanzo mi è piaciuta la capacità dell’autrice di descrivere una situazione "marcia" dal punto di vista di una adolescente, che però non riesce a vedere quanto la situazione sia “malata”. La protagonista della storia ha solo il desiderio di non essere emarginata, di non rimanere sola. Vive la solitudine come qualcosa di difficile da affrontare. Certo, avrei preferito una Reed più decisa, ma non è che una ragazzina di quindici anni, è acerba. Le altre ragazze sono diciassettenni, sono già abbastanza formate nella loro personalità, sono proiettate verso l’età adulta. Reed è ancora una bambina da plasmare, le Billings Girls invece sono avviate all’età matura. In questo lasso di tempo tra 15 e 17 anni c’è un mondo di mezzo, ci sono mille sfaccettature.

Ora, non che le Billings Girls mi stiano simpatiche, ma quello che proprio non ho sopportato è Thomas. Thomas è meschino, corrotto dentro, crede di potersi permettere di tutto perché bello e potente.

Il finale del romanzo lascia un “portone” aperto… anzi proprio spalancato. Se per un verso si intuisce un successo da parte di Reed, dall’altro si avverte che nulla si è realmente risolto, perché ancora non si è sganciata dalle sue “carnefici”. A questo punto spero proprio che la Newton Compton pubblichi presto il seguito, perché io devo sapere come va a finire…

Commenti

  1. Purtroppo via via che andiamo avanti il bullismo sembra radicarsi sempre di più sopratutto nel nostro stato e non ti nego che ho molta paura per mia figlia. Spero di riuscire a crescerla forte e sicura di sè e della nostra famiglia, capace che all'accenno di un problema, riesca a rivolgersi a noi genitori :(

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    1. Brava! Falle capire che sui suoi genitori può contare, che sono lì per aiutarla ad affrontare anche le cose brutte. Dalle anche fiducia nelle sue capacità, l'autostima genera sicurezza e questa è l'unica arma contro i bulli.

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