Angolo Vintage #1: La via del male di Robert Galbraith
Come più volte detto, settembre è
tempo di inizi… Così ecco nascere una nuova rubrica. Non nasce da me, ma dalla
mente sempre al lavoro di Chiara (La lettrice sulle nuvole). L’idea è molto interessante…
tanto che anche altre amiche blogger hanno aderito; sto parlando di Dolci (Le mie ossessioni librose), Chicca (Librintavola), Erica (Libri al caffè) e
Mariella (Le trame del destino. Libri e dintorni). Se qualcuno di voi si vuole
unire, siamo ben liete di aprirvi le porte di questo nostro spazio.
In cosa consiste questa rubrica:
ogni 17 del mese (giorno scelto contro la sfiga… ahahah) vi presenteremo un
libro un po’ vecchiotto, di quelli che sono anni che rimandiamo… Del resto
ognuno di noi ha un libro un po’ datato nella propria libreria o nel proprio
e-reader.
Per questa “prima volta” ho
scelto un romanzo che ho nel kobo dal giorno in cui è uscito. Ora, poiché so
che sta per uscire il quarto appuntamento, mi sono decisa a leggerlo… Sto
parlando del terzo volume delle indagini di Cormoran Strike.
Autore: Robert Galbraith
Titolo: La via del male
Editore: Salani editore
Data di pubblicazione: 9 giugno
2016
Pagine: 603
Quando un misterioso pacco
viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire
che contiene la gamba amputata di una donna. L’investigatore privato Cormoran
Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo
quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili
– e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili
brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è
sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il
caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre
indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti e non rimane
molto tempo...
La via del male è il terzo
libro dell’acclamata serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la giovane
e determinata Robin Ellacott. Un giallo ingegnoso, con colpi di scena
inaspettati, ma anche l’appassionante storia di un uomo e di una donna giunti a
un crocevia della loro vita personale e professionale.
La
via del male è il terzo appuntamento con l’investigatore privato
Cormoran Strike, nato dalla mente brillante di J.K. Rowling sotto lo pseudonimo
di Robert Galbraith. È un romanzo autoconclusivo, senza riferimenti importanti
alle precedenti indagini, se non per spiegare l’antipatia di alcuni poliziotti
o la fama del detective.
In questo appuntamento, sin da
subito si capisce che nel mirino dell’assassino c’è Cormoran.
Si
sarebbe vendicato di Cormoran Strike. Gli avrebbe rovinato la vita.
E, chiaramente, per colpire
l’investigatore, viene presa di mira la sua assistente, Robin…
Il
valore della Segretaria per lui – al di là e al di sopra del valore che aveva per
lui ogni femmina – stava in ciò che lui avrebbe fatto, attraverso lei, a
Strike.
È una nuova indagine che prende
il via da un fatto squisitamente personale e porta, suo malgrado, Cormoran
indietro nel tempo. L’investigatore deve fare i conti con il suo passato, con i
brutti ricordi che lo hanno segnato…
…
e adesso i ricordi si accalcavano per azzannarlo come se avesse pestato un nido
di serpenti addormentati.
In realtà la questione diventa
subito molto personale. Non si tratta solo di conoscere meglio il passato di
Cormoran Strike, ma entriamo anche nella mente e nel passato della sua
segretaria/socia, Robin. Ancor di più entriamo nel loro rapporto più intimo.
Ora, fin qui, vi ho svelato la
trama e mi fermo per il rischio spoiler, ma due o tre cose le devo dire. Ho
atteso tanto prima di leggere questo romanzo, amo l’autrice e il suo modo di narrare i fatti, di costruire la storia.
In questo romanzo, però, ci sono due cose che mi hanno fatta raffreddare.
La
prima è Robin. È una ragazza sveglia, decisa e determinata,
capace di fare collegamenti interessanti e utili alle indagini, eppure in
questo caso commette alcune imprudenze (non che Cormoran sia da meno, quanto a
fesserie fatte in questo caso!!!). Come dicevo, commette sciocchezze che non
penseresti mai lei possa compiere. Ella rimane un elemento importante e
decisivo. Pur dovendo affrontare le sue paure, derivanti dalle passate
esperienze, non si dà per vinta. Non si chiude in sé, ma reagisce.
La
seconda è il finale. Dire che è una doccia fredda è dire poco. Lo so,
sicuramente è colpa mia, ma mi aspettavo un altro finale. C’è da dire che
comunque è nello stile dell’autrice (scusate, ma non riesco a parlare al
maschile, conoscendo chi si cela dietro il nome di Galbraith), tutti i suoi
libri hanno quest’ultima frase che lascia un po’ basiti…
Lo
stile narrativo è magnifico. Vieni condotto per le vie di Londra a
cercare indizi, a fare congetture, vieni portato a dare risalto a quella parola
o a quell’avvenimento, tanto che a metà
libro sei convinto di aver scovato il colpevole (e ti arrabbi con la
polizia che non lo prende), poi però tutto si stravolge. È fantastico come,
attraverso il racconto, la tua mente venga spinta in una direzione piuttosto
che in un’altra. Sì, perché l’astuta autrice ha descritto alcuni episodi,
alcuni elementi, ma non dà il tempo di soffermarci sopra l’attenzione (tanto
che tu, mentre leggevi, pensavi fossero inutile “brodo”) e fino all’ultimo non
riesci a capire cosa abbia fatto scatenare l’…
…esplosiva
reazione a catena nel cervello di Strike, illuminando la pista d’atterraggio
per un’ipotesi che – lo sapeva con la certezza di un profeta – avrebbe portato
all’assassino. […] Strike vide in quel lampo d’ispirazione, l’ossatura del
piano dell’assassino, individuò le imperfezioni cruciali che aveva trascurato –
che tutti avevano trascurato – ma che, alla fine, sarebbero state anche i mezzi
con cui il killer e le sue macabre trame potevano essere smascherati.
Ho trovato il ritmo del romanzo
un pochino lento. Devo, però, ammettere che volevo andare avanti a leggerlo
perché speravo lo catturassero (il mio sospettato, chiaro); ho letto in pochi
giorni questo libro che è corposo. Sarà anche che la scrittura così limpida e
sciolta, che ti fa immaginare le situazioni attraverso descrizioni accurate, ti
scorre via… e tu macini pagine e pagine. Ora non mi resta che aspettare il
nuovo appuntamento con questo investigatore privato. L’uscita della nuova
indagine è prevista in UK per il 18 settembre 2018, speriamo di non dover
aspettare tanto per avere l’edizione italiana!!!
Anche io all’inizio lo avevo adocchiato magari prima o poi capiterà di riuscire a leggerlo, grazie per avermelo ricordato!
RispondiEliminaè un bel libro, esce un po' dal classico, molto più "personale", è una lotta tra colpevole e detective. UNa sorta di regolamento di conti.
EliminaUna serie questa che voglio iniziare al più presto, ho già comprato da un po' il primo libro ed è lì che mi guarda
RispondiEliminaA questo punto aspetta domani, compri il quarto e poi li leggi uno di seguito all'altro ahahah
EliminaADORO ADORO ADORO
RispondiEliminaL'ho letto quando è uscito e non vedo l'ora che arrivi il quarto libro.
domani… domani è il grande giorno!!!
EliminaAnche il mio sta facendo polvere da un bel po' dovrò decidermi!
RispondiEliminaecco, deciditi...
Eliminaa differenza del baco da seta questo libro mi è piaciuto tantissimo, l'ho divorato in un attimo e nonostante capisca di quelle che tu chiami sciocchezze secondo me trovano la giustificazione nel periodo che sta vivendo Robin. riguardo al finale non sapevo cosa aspettarmi ma l'ho apprezzato ugualmente, anche se spero in futuro di vedere qualche cambiamento nella vita di robin e Cormoran!
RispondiEliminaIo ho preferito Il baco da seta, di questo ho apprezzato il fatto che fosse molto intimo, personale.
EliminaNon ho letto questa serie ma m'ispira un sacco ed anzi credo di avere questo libro nel lettore...potrebbe andare bene anche per un mio angolo vintage futuro!
RispondiEliminaahahah… La pagina del "rispolvero i libri" ahahah
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