Incontro con… Manlio Castagna

 
Il 17 febbraio 2019, presso la Libreria Nuova Europa nel CC I Granai a Roma, ho assistito alla presentazione del secondo libro della serie Petrademone di Manlio Castagna: Petrademone 2. La terra di non ritorno.
Non ho ancora letto nulla di questo autore, ma il romanzo per ragazzi Petrademone:1 Il libro delle porte mi aveva molto incuriosito, così l’ho comprato in occasione di questa presentazione e me lo sono fatto autografare.
La presentazione è stata divertente, oltre che molto interessante. L’incontro è stato moderato da Carola Carulli. Doveva essere presente Marco D’amore per fare le letture dal libro, ma per malattia era assente.

Titolo: Petrademone 2. La terra di non ritorno
Autore: Manlio Castagna
Casa Editrice: Mondadori
Data di pubblicazione: 5 febbraio 2019
Pagine: 525

Lasciato ormai il nostro mondo, Frida, Miriam e i gemelli Ober-dan si inoltrano nei regni di Amalantrah per salvare i cani spariti, ritrovare i propri cari e soprattutto Iaso, il guaritore, l'unico in grado di curare Gerico dal veleno degli uomini vuoti. Nel viaggio dentro le perenni nebbie di Nevelhem, le strade dei ragazzi si dividono e le missioni si fanno sempre più difficili. Dovranno affrontare nuove e inquietanti creature (animali vampiro, aquiloni ingannatori, ipnoratti e spettri affamati di paura; viaggiare su vascelli fantasma in fiumi di tenebra e scoprire città sbalorditive. Ad aiutarli gli intrepidi border collie di Petrademone, che staranno al loro fianco nei momenti decisivi. Numerosi saranno gli enigmi a cui dovranno dare una risposta: chi domina gli adoratori di Shulu? Perché Miriam non ha voce, ma sa far comparire parole profetiche sul Libro delle Porte? Perché il Signore degli Incubi imprigiona le anime dei bambini dietro gli specchi? I ragazzi dovranno puntare al cuore stesso del Male e disinnescarlo. Sapranno farlo senza perdersi?

Nota: le parole dell’autore in blu e in corsivo. Le domande e le affermazioni di Carola Carulli in verde e in corsivo.

Faccio subito presente che la presentazione è stata molto animata dalla presenza di tanti bambini e anche tanti amici a quattro zampe. L’autore stesso ha detto che questo è un libro che ha come protagonisti i cani. Prima di iniziare, lo stesso autore ha detto che il libro di Petrademone è consigliato ai lettori dai 10 anni in su.

Manlio ha aperto la presentazione facendo un selfie con tutti i presenti. 


Ho letto Petrademone spinta da mia figlia, alla quale era piaciuto molto il titolo e la copertina. Leggendo Petrademone insieme con lei tutte le sere, sono stata trasportata indietro nel tempo. Manlio mi ha riportata alla mia adolescenza con tante citazioni cinematografiche e letterarie; era presente tutto il nostro mondo, quello con cui siamo cresciuti. Ha catturato me e anche una bambina che è ancora un bicchiere mezzo vuoto. Questo libro ci ha lasciato immaginare personaggi e mondi. Questo è un libro che parla di perdite e di dolore. Inizia tutto con una bambina che perde i genitori. È un libro che è un viaggio nella memoria: Frida cerca di ricordare i genitori attingendo ad una “scatola dei momenti”.
La “scatola dei momenti” è l’elemento chiave. Questa scatola prende corpo grazie ad un fatto che mi ha visto coinvolto durante il festival Giffoni. Un giorno una ragazzina al Giffoni mi fece notare che ogni giorno dimenticava qualcosa della mamma morta da qualche anno. Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che noi perdiamo le persone quando le dimentichiamo. Petrademone nasce proprio in un momento doloroso, quando è morto il mio cane, a cui il libro è dedicato. Quando il mio cane è morto, io ho attinto alla “scatola dei momenti”. Sono piccoli pezzi della memoria. La “scatola dei momenti” è la mia reazione a questo strappo.


Da qui Manlio racconta molti aneddoti della sua vita, anche del suo vissuto familiare. Ha parlato della figlia, della moglie, dei suoi cani e dei suoi genitori. Ha raccontato anche il proprio rapporto, un po’ burrascoso, con la scuola.

Quanto hai attinto dalla tua vita e dalle tue conoscenze mentre scrivevi Petrademone?
Tantissimo. Quando si scrive o si fa un film, si racconta una propria idea di mondo. Il libro racconta un’idea di mondo e di letteratura che tu hai. Quindi dentro ci finisce tutto quello che tu hai amato e hai letto.

Manlio ha risposto anche a tante domande da parte dei ragazzi, molte delle quali erano incentrate sul suo modo di dedicarsi alla scrittura. Ha invitato quindi i ragazzi a studiare. Poi ha detto ai ragazzi che volevano scrivere o che comunque avevano il sogno di diventare scrittori di leggere e leggere molto. Ha anche detto che lui scrive con metodo e non per ispirazione. Bisogna dedicarsi alla scrittura ogni giorno, dandosi degli obiettivi, che possa essere scrivere 200 parole al giorno o almeno mezz’ora al giorno. Ma, per scrivere mezz’ora, bisogna dedicare almeno due ore alla lettura. Leggere è fondamentale.

Al termine, l’autore si è fermato a firmare le copie del suo romanzo. Così ho concluso questo piacevolissimo pomeriggio.

Biografia di Manlio Castagna

Manlio Castagna nasce a Salerno nel 1974 ed esordisce alla regia nel 1997 con il pluripremiato corto "Indice di frequenza", con Alessandro Haber. Da vent'anni collabora ad organizzare il Giffoni Film Festival e nel 2007 ne diventa vicedirettore artistico. E' creative advisor per il Doha Film Institute in Qatar e critico cinematografico per Virgin Radio. E' sceneggiatore e regista di videoclip, documentari, cortometraggi, episodi di webserie. Si occupa di fotografia, neurocomunicazione e semiologia degli audiovisivi. Dopo aver pubblicato saggi sul cinema e sui cani, con Petrademone - Il libro delle porte esordisce nella narrativa.

Le foto presenti nel post sono state prese dalla pagina FB della Libreria Nuova Europa (Roma).


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