Purché sia di Serie! #1: Non ditelo allo scrittore di Alice Basso
Con oggi partecipo
per la prima volta a questa rubrica mensile ideata da Chiara (La lettrice sulle
nuvole). Non che fino ad oggi non abbia letto serie letterarie, ma non era mai
capitata l’occasione per inserirmi nella rubrica. In questo periodo sto
leggendo tutta la serie di Alice Basso che ha come protagonista Vani Sarca e
quindi eccomi qui a partecipare a questa iniziativa. Infatti sono già arrivata
al terzo volume della serie!!! Ehm, conto di finirla con l’estate…
Ogni 11 del mese
troverete sui blog, che di volta in volta hanno deciso di partecipare, un libro
che fa parte di una serie. Non sempre parteciperemo tutte, inoltre la rubrica è
aperta a tutti coloro che vogliono partecipare. Questo mese saranno coinvolti i
seguenti blog:
Autore: Alice Basso
Titolo: Non ditelo
allo scrittore
Editore: Garzanti
Data di
pubblicazione: 18 maggio 2017
Pagine: 340
A Vani basta notare
un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere
cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta,
visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità
speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una
ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i
loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può
parlare con nessuno.
Solo il suo capo sa
bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le
ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro
ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura
italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona
mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore
perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero,
ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha
spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare
attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui
pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia
l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari
riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il
momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna
riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E
quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo.
Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La
lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più
grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.
Vani è ormai uno dei
personaggi più amati dai lettori italiani. Dopo il successo dell’Imprevedibile
piano della scrittrice senza nome e di Scrivere è un mestiere pericoloso, Alice
Basso torna con la perfezione e l’originalità di uno stile che le ha portato
l’ammirazione della stampa più autorevole. Un nuovo romanzo, stesse
caratteristiche imperdibili: libri, indagini, amore e una protagonista che
diventerà come un’amica un po’ strana che non riuscirete più ad abbandonare.
Prima di parlare
nello specifico di questo romanzo ho bisogno di fare una premessa.
Sono arrivata a
questa serie per caso (ok, sotto minaccia!), ma ne sono da subito rimasta
affascinata, tanto che nel giro di un mese sono al terzo volume!
Subito posso dire che
è bellissimo leggere questa storia di seguito, ma questo stesso “punto a
favore” diventa un “neo” nel momento in cui devo scrivere la recensione.
Infatti mi trovo un po’ in difficoltà quando cerco di parlare del singolo
romanzo.
La prima cosa che mi
sono chiesta al termine della lettura è stata: cosa posso aggiungere sullo
stile narrativo di Alice Basso? Nulla! Nel senso che Alice Basso scrive in modo
da affascinarti, il suo modo di narrare i fatti è totalizzante. Senti il
romanzo che vibra sotto pelle. I personaggi ti entrano nel cuore, nello stomaco
(visto che stiamo parlando di Vani!!!).
Prima di tutto, mi
sono accorta che Vani è entrata nella
sfera dei miei affetti, tanto che ho iniziato ad invidiare Morgana, sì
perché questa ragazzina è l’unica (va bene, caso a parte Berganza… e qui piango
disperata!) che ha instaurato un rapporto profondo con Vani. Concordo con
Morgana quando dice a Vani:
«Tu sei… tu sei speciale!
Sei diversa dal resto della gente…»
Questo romanzo mi è
piaciuto molto e l’ho sentito molto vicino, forse perché mette in primo piano il ruolo dei professori. Certo, io non sono
come il prof. Reale, sicuramente spero di non essere odiosa come il prof.
Marotta. Eppure mi piace pensare di essere una brava maestra, una di quelle che
“lasciano il segno” nelle menti dei propri ragazzi, un po’ come Reale per Vani.
C’è una citazione in cui mi sono rivista, una frase pronunciata dal prof.
Reale…
«Nel senso, volevo assolutamente
fare il prof. Quello e solo quello. Perché è il mestiere più bello del mondo…»
È una frase che mi
calza a pennello, sembra cucita addosso a me. Forse sono un’illusa, ma davvero
il mestiere dell’insegnante è il migliore del mondo!
Mi sono piaciuti
molto i ricordi scolastici di Vani, ricordi che sono inseriti perfettamente
nella trama del presente.
Vani
questa volta si trova impegnata su più fronti. Il caso letterario
e il caso poliziesco. Nei precedenti appuntamenti il caso letterario era
diventato poliziesco, mentre in questo rimangono divisi. A fare da collante è
l’evoluzione emotiva di Vani. La nostra ghostwriter si trova ad affrontare la
ricerca di un autore fantasma e, quando lo trova, deve fare in modo di renderlo
simpatico al pubblico. Va beh, questo ha del surreale, Fuschi che chiede a
Sarca di rendere simpatico Marotta… la cosa mi ha fatto molto sorridere; mi ha
infastidito il fatto che poi sia ricorso all’aiuto di Riccardo Randi. È pur
vero però che Riccardo, in questo terzo appuntamento, torna ad essere
simpatico. Un po’ mi è dispiaciuto il gentile “due di picche” che Vani gli
rifila. Ci sta tutto, però!
Il caso poliziesco
invece è più complesso. Entriamo in contatto con criminali veri, di quelli che
fanno paura davvero. Forse è proprio la paura di perdere le persone a cui
teniamo che fa decidere Berganza e Vani stessa. Sono contenta di questa
svolta della storia, ma un po’ mi dispiace, perché a Berganza mi sono
affezionata sul serio!!!
Ora, da una parte vorrei
leggere gli ultimi due volumi della serie, dall’altra ho paura di terminare il
racconto… ma sono sicura che non riuscirò a resistere e andrò avanti fino a
leggere la parola fine. Sono molto curiosa di scoprire come evolveranno le
situazioni.
Ottimo libro. Benché
parte di una serie, questo romanzo è autoconclusivo, ma leggerlo sapendo cosa
succede prima aiuta a capire alcune battute o alcune situazioni. Libro
veramente scritto bene, coinvolgente. È ricco di citazioni letterarie e questa
volta anche cinematografiche. Mi è piaciuto moltissimo.
Benvenuta nel tunnel
RispondiEliminaGrazie
EliminaAnche per me Vani Sarcia occuperà un posto speciale nel mio cuore, e non penso andrà più via 😊😊😊
RispondiEliminaIo mi sono innamorata di Vani
Eliminaadoro Vani, questo è il mio preferito
RispondiEliminaAnche a me è piaciuto molto
EliminaCiaoooo, benvenuta! Questo mese io ho dato forfait ma torno a Settembre più carica che mai! Vani, come Alice, è una certezza. Mancherà...
RispondiEliminaDavvero una bella serie
EliminaHo incontrato Vani per caso, non dietro consigli o “costrizioni”, e non l’ho più mollata! Con lei è sempre così: ti fa innamorare e poi dirle addio diventa difficile come salutare un’amica😅
RispondiEliminaIo ho quasi paura a terminare il quinto volume perché non ho voglia di lasciare Vani, Morgana e soprattutto Berganza
Eliminaeccoti qui ti aspettavo al varco, lo sapevo che Vani avrebbe fatto la magia!
RispondiEliminaVani è meravigliosa
EliminaVani Sarca è un mito, benvenuta nel club 😍
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