Blog Tour: Quello che si salva di Silvia Celani (Intervista a Flavia)


Con questo mio articolo partecipo al BT dedicato al nuovo romanzo di Silvia Celani: Quello che si salva. Ringrazio fin da subito Marianna (A spasso coi libri) che mi ha coinvolta in questa iniziativa e la Garzanti per la copia digitale del romanzo. Io amo Roma e questo romanzo mi ha fatto scoprire fatti, avvenimenti, eventi storici che ignoravo totalmente. Mi ha regalato emozioni forti.

Autore: Silvia Celani

Titolo: Quello che si salva

Editore: Garzanti

Data di pubblicazione: 10 settembre 2020

Pagine: 288

Abbiamo una vita sola per essere ciò che vogliamo. Solo un passo divide Giulia dalla vetrina. Un passo che, però, le sembra il più lungo che abbia mai fatto in vita sua. Dietro il vetro c'è un oggetto che non vede da tanto tempo, ma la cui immagine è impressa a fuoco dentro di lei. Per tutti è una semplice trottola, ma per Giulia rappresenta l'attimo in cui il mondo si è fermato, lasciandola in bilico sull'abisso. Ora è di nuovo davanti ai suoi occhi. All'improvviso rivede sé stessa giovane. La ragazza che nel 1943, nei mesi dell'occupazione tedesca di Roma, ha trovato il coraggio di combattere per la libertà, di impugnare una pistola per reagire all'orrore nazista, di premere il grilletto con le mani che fino al giorno prima sfioravano con delicatezza i tasti di un pianoforte. Come se fosse l'unica scelta possibile, come se un'altra strada non fosse percorribile. Accanto a lei, Leo e il loro amore, nato nei rifugi in cui sono stati costretti a nascondersi e tra gli abbracci per superare la paura. Leo che una notte le ha detto che, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe dovuto custodire la trottola che le aveva mostrato. Un oggetto che, per lui, significava moltissimo. Così nulla sarebbe mai cambiato tra di loro. Quando, dopo una retata, Giulia ha perso le sue tracce, non è più riuscita a ritrovare la trottola. Quel giorno tutto ha smesso di girare. E adesso eccola di fronte a lei, dietro quella vetrina. Giulia deve scoprire come sia finita lì. C'è un'unica persona a cui è pronta a raccontare la propria storia: Flavia, che ha cresciuto come fosse una nipote. Perché sappia che non è vero che i vuoti lasciati dalle persone che abbiamo amato non si riempiono più. In realtà sono sempre colmi della loro presenza: bisogna solo non aver paura di ascoltare.

 


Ho immaginato di incontrare Flavia e di parlare con lei del suo legame con nonna Luli, ovvero Giulia.

Sto passeggiando per Villa Borghese e mi fermo ad ammirare una famiglia che si gode il sole primaverile di Roma. I genitori guardano con attenzione una coppia di bimbi che gioca… Sento che li chiamano “Leone, Giulia, venite che andiamo dalla nonna!” e allora capisco chi sono. Mi avvicino e chiedo di poter parlare con loro per ricordare una Giulia del passato… una donna straordinaria. Flavia si illumina e mi accoglie, facendomi spazio sulla coperta stesa sul prato.

Domanda: Chi è stata per te Giulia?

“Giulia per me è nonna Luli, l’ho sempre chiamata così fin da quando ero bambina e non riuscivo a dire il suo nome. Nonna Luli è stata sempre il mio porto sicuro. C’è sempre stata, mi ha aiutato nel momento in cui più di tutto avevo bisogno. Era sempre bello andare da lei per condividere una tazza di tisana profumata e calda. Lei c’è sempre stata. Lei è sempre rimasta.”

Domanda: Cosa era per te la giornata del 9 settembre?

“Il 9 settembre era un giorno speciale perché era il giorno della passeggiata con nonna Luli, era un momento tutto nostro. Non so come sia iniziata questa nostra tradizione, so solo che era un giorno importante. Nonna Luli si perdeva in un mondo solo suo, in un tempo indefinito. Quando ho capito che celava una data importante per la Storia, ho rivissuto quella passeggiata con spirito nuovo.”

Domanda: Cosa ti ha insegnato nonna Luli?

“Nonna Luli mi ha insegnato tante cose. Il valore della speranza, la potenza di un desiderio, la forza della libertà. Mi ha dato fiducia e ha fatto in modo che io la trovassi in me. Che trovassi la forza di realizzare i miei sogni.”

Domanda: Qual è il regalo più bello che ti ha lasciato nonna Luli?

“Potrei dirti banalmente che il regalo più bello è stata la palla ricamata che racchiude il mio desiderio, ma non è così. Oh, sì, è un regalo bellissimo che conservo ancora, ma non è il più bello. Potrei dirti che è il sevivon di Leone. Ma anche questa sarebbe una bugia. La trottola è bellissima e ha un posto speciale nel mio cuore, ma non è il regalo più bello che mi abbia lasciato nonna Luli. Il vero regalo è me stessa. Nonna Luli ha fatto in modo che io imparassi a conoscermi e a reagire.”

Domanda: Come mai questo legame molto forte con nonna Luli?

“Mi sono spesso chiesta cosa mi legasse a questa signora solitaria. Non era un legame di sangue, non eravamo parenti, ma era un legame che andava al di là. Nonna Luli mi sentiva vicina perché per certi aspetti avevamo vissuto lo stesso dolore, gli stessi drammi. In realtà lei voleva spronarmi, far uscire fuori le mie qualità, voleva rendermi libera dalle catene che da sola mi stavo costruendo intorno.”

Flavia posa delicatamente una mano su quella di Lorenzo, il quale si alza e chiama i bambini. Flavia e io ci solleviamo dal plaid e Flavia inizia a ripiegarlo, poi mi sorride e mi dice: “Scusa, ma la parmigiana di Alberto ci attende” e così ci salutiamo. Io riprendo la mia passeggiata per il centro di Roma, la mia città che tanto amo, ma ora la guardo con occhi diversi perché conosco la Storia che ha vissuto in quel terribile 8 settembre del 1943.



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