Facciamo quattro chiacchiere #40: Giornata dell'alfabetizzazione
L’8 settembre è la Giornata Internazionale
dell’alfabetizzazione, una ricorrenza istituita il 17 novembre 1965
dall'UNESCO al fine di ricordare alla comunità internazionale l'importanza dell'alfabetizzazione.
Capite bene quanto io tenga
a questa giornata, oggi più che mai… siamo in un clima di incertezza tale che
non si sa bene ancora oggi (a una manciata di giorni dall’inizio della scuola)
quale sarà il reale impatto sulla società della riapertura. Veniamo da un anno
scolastico “devastante” (passatemi il termine), fatto di paure, insicurezze,
digitalizzazione, ma ancor di più i mesi estivi sono stati carichi di
informazioni, spesso in contraddizione tra loro. E gli insegnanti come si sentono
ora?
Chiaramente non posso
parlare a nome di tutti i docenti italiani, ma posso dirvi come mi sento io.
Sono contenta di rientrare in classe, non vedo l’ora di accogliere i bambini
che mi saranno affidati. Alcune idee sono già pronte, in attesa di essere messe
in atto, altre so che mi verranno in mente non appena inizierò a interagire con
i ragazzi. Sono preoccupata per il virus? Non più di tanto. Farò di tutto per
lavorare in sicurezza per gli alunni, per i miei colleghi e per me stessa, ma
trovo che tornare a scuola sia davvero necessario.
La Didattica a Distanza non
è la stessa cosa. Andare a scuola è qualcosa di più. In classe non diamo ai
nostri ragazzi solo delle nozioni, ma diamo abilità e competenze, diamo
l’esempio, soprattutto diamo la socialità, quella vera, non quella fatta di
foto sui social! Andare a scuola vuol dire sì imparare a leggere, scrivere e far di conto, ma è anche imparare a
relazionarsi con i compagni e con gli adulti, vincere le sfide, mettersi in
gioco e, perché no, anche provare frustrazione per qualcosa andato male. Andare
a scuola è molto di più, è curiosità e voglia di superare gli ostacoli. È sbagliare,
cadere, ma è anche rialzarsi e impegnarsi ancor di più.
Dunque ora è il momento di prodigarsi
al massimo, di tornare a scuola a dare il meglio di noi, affinché i ragazzi che
ci vengono affidati possano davvero crescere, migliorare e “maturare”… Oddio,
ora che ci penso: mio figlio Miki quest’anno sosterrà la maturità!!!
E ora un pensiero ai ragazzi che tra poco prenderanno di nuovo posto tra
i banchi. A voi mi sento di dire: state sereni! Non fatevi prendere dalla paura
e dall’agitazione, affrontate questo anno scolastico con impegno, curiosità e
attenzione. Date il meglio di voi. Ma ancor di più, guardatevi intorno. Se
notate che uno dei vostri compagni è sempre solo, è triste, è agitato… non
lasciatelo con le sue preoccupazioni, avvicinatevi a lui/lei. Offrite un
sorriso, una parola gentile. Non sapete cosa sta passando quel compagno,
aiutatelo! Non prendetelo in giro. Ricordatevi che anche voi avete bisogno di
un sorriso amico. Insomma apritevi agli altri (ma non troppo poiché c’è ancora
Covid-19 in agguato!!!).
Ciao Manu! Da futura maestra non posso far altro che condividere il tuo parere! :)
RispondiEliminaGrazie e in bocca al lupo per la tua aspirazione di diventare insegnante
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