Recensione #80: Kai Lele. Un racconto illustrato per bambini e ragazzi di tutte le età di Simona Mastrangeli
Autore: Simona Mastrangeli
Titolo: Kai Lele: Un racconto illustrato per bambini e
ragazzi di tutte le età
Editore: self
Pagine: 37
Kai Lele è un libro
illustrato per bambini e amanti dei racconti di tutte le età. Un mostro marino
tormenta la piccola città di Pestia, rubando l'amore dei suoi abitanti. Solo
Eribel, la nuova arrivata in questa città senz'anima, ha in sé abbastanza amore
per capirne l'importanza e risveglierà in uno dei suoi abitanti un sentimento a
lungo sopito.
Devo fare una
premessa, prima di parlare di questo racconto breve. Ho letto questo libricino
spinta dalla curiosità e perché era indicato come libro per ragazzi, ma…
La storia è carina e
secondo me ha tanto potenziale, ma purtroppo è troppo breve. Qui posso
affermare che sono io ad avere un problema con i racconti troppo brevi, non
riescono mai a soddisfarmi a pieno. Mi sembra sempre che manchi qualcosa, li
trovo sempre un po’ frettolosi in alcuni tratti. Anche in questo caso molte
cose rimangono abbozzate e non spiegate.
Questo racconto nasce
come fiaba per bambini e ragazzi… bene, qui devo spendere due parole in più. È
una bellissima fiaba, ma il linguaggio a mio avviso è un po’ difficile per i
bambini. La trovo più adeguata a ragazzi delle scuole secondarie di I grado (le
ex medie), anche per l’età dei protagonisti. Infatti molti atteggiamenti dei
due ragazzi protagonisti sono più riferibili a ragazzini adolescenti che non a
bambini. I temi trattati sono importantissimi, si parla di bullismo, di
isolamento, di mancanza di sentimenti, di paura… tutte tematiche che
nell'adolescenza sono molto sentite e sono vicine al vissuto dei ragazzi di
oggi. Un po’ meno affini ai bambini.
Tornando al tipo di
linguaggio, vorrei specificare che le parole utilizzate di per sé non sono
difficili, ma il costrutto della frase e i collegamenti a volte sono difficili
da afferrare e collegare in modo lineare. Richiedono uno sforzo logico non
indifferente. Io stessa, più di una volta, sono dovuta tornare indietro a
rileggere il passo per poterlo afferrare a pieno.
La storia mi è
piaciuta, è molto significativa e importante, ma ho trovato la lettura un po’
“strana”.
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