Facciamo quattro chiacchiere #42: Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Nel mondo il 25 novembre si celebra la
Giornata internazionale per l'eliminazione
della
violenza contro le donne.
Nel mio piccolo voglio anche
io rendere omaggio a questa giornata, presentando una lettura che ho fatto e
che presenta questa tematica.
Non parlo qui di cosa ha
portato a scegliere questa giornata, ho infatti presentato la genesi di questa scelta
in un post qualche anno fa (qui).
Vi presento quindi il
romanzo di Ferzan Ozpetek.
Autore: Ferzan Ozpetek
Titolo: Come un respiro
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 12
maggio 2020
Pagine: 157
È una domenica mattina di
fine giugno e Sergio e Giovanna, come d'abitudine, hanno invitato a pranzo nel
loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli
ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta
alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe
rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come
se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e
nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha
mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di
nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato
inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla
e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.
Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un thriller dei sentimenti che
intreccia antiche e nuove verità, trasportando il lettore dall'oggi alla fine
degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un susseguirsi di colpi di scena,
avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni
prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla
sorella Adele, cui era così legata? Pagina dopo pagina, passioni che parevano
sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i
conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al
passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui
non si torna più indietro. Ma anche per celebrare - come solo Ozpetek sa fare -
una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi
ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.
Trovate il mio pensiero qui
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