Recensione: L'allieva di Sherlock Holmes. Mary Russell and Sherlock Holmes di Laurie R. King
Autore: Laurie R. King
Titolo: L'allieva di Sherlock Holmes. Mary
Russell and Sherlock Holmes
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 19 maggio 2022
Pagine: 384
Nel 1915, Sherlock Holmes è in pensione e
tranquillamente impegnato nello studio delle api da miele quando una giovane
donna si imbatte letteralmente in lui, nella campagna del Sussex. Quindicenne,
goffa, egocentrica e recentemente orfana, la giovane Mary Russell mostra un
acume tale da impressionare persino il grande detective in un confronto arguto
e di raffinata intelligenza. In principio riluttante, sotto la sua tutela,
questa modernissima donna del XX secolo si dimostra un’abile allieva e una
compagna degna del suo genio. Nel loro primo caso, devono rintracciare la
figlia rapita di un senatore americano e confrontarsi con un avversario davvero
astuto: un attentatore che ha messo in allarme gli investigatori e che non si
fermerà davanti a nulla per porre fine alla loro “inedita” collaborazione.
L’ho già detto più volte, non sono una estimatrice di Sherlock Holmes. Trovo che sia un personaggio antipatico e saccente (se la batte con Poirot per avere il primato tra i personaggi che odio di più). Questo romanzo giallo ci presenta uno Sherlock Holmes anziano, ma che non ha modificato in meglio il suo carattere, semmai è diventato ancora più scostante. Speravo che la vicinanza con la giovane Mary Russell potesse renderlo migliore, purtroppo credo che Mary sia stata talmente plagiata da Sherlock da essere diventata come lui!!!
Questo romanzo, sebbene scritto molto bene e
per certi versi anche originale, non mi ha fatto cambiare opinione su questo
investigatore.
Mary è una ragazza quindicenne, a cui la vita
ha tolto tanto in fatto di spensieratezza, e per caso si imbatte in Sherlock
Holmes. Quest’ultimo decide di prenderla sotto la propria protezione e le
insegna i rudimenti del lavoro dell’investigatore, lavoro per cui Mary ha già
una sua personale predisposizione. Insieme risolveranno casi e alcune volte
Mary proverà a risolverne da sola, anche se l’aiuto di Holmes ci sarà sempre.
La narrazione delle avventure, che è lasciata
alla giovane Mary, risulta in alcuni passi molto lenta e a tratti monotona,
come una sorta di diario che abbia il mero intento di riportare le cose come
sono accadute. Questo racconto però ci permette di conoscere come lavora
Sherlock, di vedere come tratta i suoi collaboratori e come si rapporta con i
poliziotti.
In tutto questo lungo romanzo ho apprezzato
Watson e Mrs Hudson. Il primo ha confermato il suo personaggio di amico fedele,
anche se sia Mary sia Holmes lo trattano un po’ con sufficienza. Mrs Hudson
invece mi ha dato l’idea di essere una vecchia signora che ha a cuore la salute
del proprio padrone, ma ancor di più della giovane allieva.
Non ho apprezzato invece il rapporto che si
instaura tra Mary e Holmes. Benché egli continui a presentarla come la propria
socia, in realtà non la tratta da pari, ma più da una subalterna o comunque da
sottoposta.
Sicuramente è un libro che mi sento di
consigliare agli amanti di Sherlock Holmes e delle sue avventure, non solo
quelle create dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle. È un altro modo di vedere
il grande investigatore.
Ringrazio la CE per avermi omaggiata della
copia cartacea del romanzo.
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