Recensione: Speciale Elsa di Roberta Marasco
Oggi e domani partecipo al review party per due romanzi per ragazzi appartenenti ad un nuovo progetto della Piemme - Il battello a vapore. Questo evento è stato promosso da Sonia (Esmeralda viaggi e libri) e, oltre a me, partecipano Rachel e Sara. Vi consiglio di passare anche sui loro blog per leggere le loro opinioni.
Come possiamo parlare di temi decisamente
importanti con gli adolescenti? Questa collana de Il battello a vapore si ripropone questo intento: discutere con le
ragazze (in modo prioritario) di temi scomodi per aiutare le giovani donne ad
affermare se stesse.
Al fine di conoscere meglio questo nuovo
progetto editoriale, abbiamo chiesto alla Obber:
Com’è
nato il progetto della collana “Luna”?
Nasce
da un’idea dell’editor Elena Orlandi e di Roberta Marasco, autrice di “Speciale
Elsa”.
Volevano
una collana che raccontasse la bellezza dell’amore, ma anche le difficoltà che
fin da piccole ci si può trovare ad affrontare, tra tabù e pregiudizi. Sono
molto fiera di farne parte.
Autore: Roberta Marasco
Titolo: Speciale Elsa
Editore: Piemme – Il battello a vapore
Data di pubblicazione: 12 aprile 2022
Pagine: 235
La famiglia di Elsa è tutta scombussolata: la
madre è giovanissima, il fratello spericolato, il padre assente. Ora vive a
casa dei nonni ma, da quando il bar di famiglia ha chiuso, lei ha perso un
altro punto di riferimento. Per fortuna un produttore decide di girare una
commedia romantica proprio nel vecchio bar. Una sera, a una festa, Elsa incontra
una ragazza bellissima e quasi la bacia, ritrovandosi anche lei al centro di un
intreccio da film.
La storia di Elsa è molto bella, raccontata
in modo chiaro e lineare. Aiuta a riflettere sul tema della violenza domestica,
sulla separazione dei genitori, sulla malattia e anche sull’amore. Tutte queste
tematiche vengono presentate con un linguaggio adatto al pubblico cui si rivolge,
non ci sono parole difficili. I capitoli sono lunghi e a volte impegnativi, ma
capaci di catturare l’attenzione dei giovani, perché Elsa è una ragazzina di
quattordici anni alle prese con i soliti problemi: la fine della scuola
secondaria di I grado, le amicizie che cambiano, i primi amori… ma anche con
problemi più legati all’ambito familiare: il rapporto con i fratelli, la
malattia di una persona cara e la separazione dei genitori.
Ho trovato molto bella la narrazione e
l’autrice è riuscita con semplicità a rendermi partecipe del dramma emotivo di
Elsa. In tutta la situazione che si sta creando intorno a questa ragazzina,
Elsa scopre che non prova attrazione per i ragazzi, ma il suo primo amore è una
ragazza con la quale si scambia un bacio. E quindi si ritrova a fare i conti
con i pregiudizi degli altri, che la vedono come diversa. Bellissima però è la
nonna, che invece le fa capire quanto sia importante lottare per rimanere se
stesse, per affermare la propria identità.
Un romanzo assolutamente consigliato alle
ragazze della scuola secondaria di I grado.
Tre domande all’autrice…
Come
mai hai deciso di parlare di temi così “forti”?
In
realtà sono convinta che sia un tema "forte" più per gli adulti che
per i ragazzi. Loro vivono gli amori omosessuali con naturalezza, senza troppo
stupore e con molti meno pregiudizi di noi. E quando quei pregiudizi arrivano,
di solito a portarli nel loro mondo sono gli adulti. Per me era importante che
sugli scaffali trovassero una storia che sentissero vicina alla loro realtà.
Quanto
pensi siano importanti i social per gli adolescenti?
I
social ormai sono importanti un po' per tutti, credo. La differenza
fondamentale fra adulti e giovani è che i giovani li sanno usare meglio di noi.
Io non credo che siano pericolosi a prescindere. Credo che abbiano reso più
visibili e più evidenti i pericoli dell'adolescenza, come quelli di ogni età. E
che li abbiano semplicemente declinati secondo la nostra (loro?) epoca.
Quanto
pensi sia importante avere un dialogo aperto e sincero con i figli adolescenti?
Un dialogo aperto e sincero con i figli sarebbe una cosa meravigliosa, ma a volte ne abbiamo bisogno più noi adulti di loro e dobbiamo fare i conti con questo. A volte c'è dialogo, a volte ci sono lunghi silenzi, a volte sembra di parlare due lingue diverse (e forse è davvero così). Quello a cui proprio non si può rinunciare è il grande bottone rosso per le emergenze, secondo me. Un genitore dovrebbe esserlo sempre. I figli devono sapere di poter ricorrere ai genitori quando sono in difficoltà e avere la certezza che non verranno giudicati, solo aiutati. E talvolta è più difficile di quanto sembri.
Ringrazio la casa editrice per avermi
omaggiata della copia cartacea del romanzo e l’autrice per aver risposto alle
mie domande.
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