Facciamo quattro chiacchiere: vi faccio vivere Più libri più liberi 2022 (giorno 2)

Evento: I social che stanno cambiando il mercato


Più libri più liberi mi piace proprio per i suoi eventi culturali, specie quando sono rivolti al mondo della comunicazione. È infatti il mio desiderio di conoscere sempre meglio il mondo social che mi ha fatto decidere di seguire questo evento.

Facendo parte del mondo dei blogger e avendo un profilo IG e FB, ho ritenuto interessante andare a vedere come le Case Editrici si rapportano con il mondo social.

L'evento è stato moderato mirabilmente da Riccardo De Palo, che ha condotto una chiacchierata interessante dialogando con Cristina Mussinelli (AIE), Modestina Cedola (minimum fax) e Lisa Ceccarelli (Hoepli).

Partendo da una ricerca condotta da AIE in collaborazione con Pepe Research, si è parlato di come le CE usino i social e di quali strategie si celino dietro la promozione di un libro. La ricerca in questione è un osservatorio stabile, che conduce i propri rilievi due volte l'anno.

La prima considerazione emersa è che i social stanno cambiando il mercato. Dati alla mano, la Mussinelli ha fatto notare che si sono modificate le modalità di lettura. In generale il mondo dei social è molto cresciuto, da due anni a questa parte si è registrata una grande esplosione di TikTok, ma IG e FB la fanno ancora da padroni. Sempre considerando in generale il mondo dei social, possiamo dire che esso ha la sua importanza, ma ha anche una grande mutevolezza. I social cambiano in continuazione e hanno bisogno di strategie diverse, poiché si rivolgono a platee diverse per interessi e fasce di età. I social poi raggiungono il pubblico dei lettori fluidi, ovvero coloro che passano dal cartaceo al digitale approdando all'audiolibro senza grandi difficoltà, e hanno anche una loro bella fetta di influenza sul vero e proprio acquisto di un libro. Infatti chi si affida ai social per decidere quale libro acquistare (non necessariamente leggere) è il 18% delle  persone; di queste una grande parte segue i consigli degli amici, che magari commentano una pubblicazione o consigliano una lettura attraverso il loro profilo, un'altra parte legge i post pubblicati dalle CE stesse e un'altra parte ancora si identifica come fruitori di blog [ovvero voi, miei lettori!].

Altro punto emerso dalla ricerca è che gli utenti di social sono in gran parte donne, che poi sono anche la maggior parte dei lettori forti. 

A seguito della presentazione dei dati della ricerca è nata una bella conversazione, durante la quale le rappresentanti delle CE che si occupano di comunicazione hanno raccontato la propria esperienza, approfondendo l'argomento in modo puntuale. È emerso che il mondo dei social è uno strumento e ogni CE ha bisogno di trovare quindi la propria strategia, la propria chiave per raccontarsi. Ogni CE necessita di trovare la propria voce narrativa e deve capire cosa le manca per vivere al meglio il mondo social. Non si tratta di traslare le comunicazioni passate sui giornali ai social, bisogna scoprire come sia meglio vivere questi mezzi interattivi. Non è solo questione di marketing, è una vera e propria narrazione che deve fare entrare dentro il mondo della CE stessa. Inoltre l´uso dei social permette anche di monitorare a chi è arrivato il post, cosa che non può essere fatta con una pubblicazione sul giornale. Sicuramente il mondo dei social è diverso dal pubblico in generale, ha bisogno di strategie e mezzi diversi.

Sono stati presi in esame poi aspetti specifici, come per esempio il fenomeno degli influencer e di come questi possano essere utili alla CE. In alcuni casi gli influencer sono fenomeni spontanei, che si sono fatti largo sui social perché comunicano in modo empatico. Pertanto, quando una CE si affida a un influencer, deve fare determinate valutazioni e anche opportune ricerche. Non è detto che un personaggio con tanto seguito vada bene per tutte le pubblicazioni. Infatti solitamente, dietro la ricerca del profilo a cui indirizzarsi, le CE svolgono un lavoro di indagine non indifferente. Nel mondo dei social c'è bisogno di una strategia che sia coerente con l´immagine della CE, è tutto basato sulla fiducia. Dietro un post di promozione c'è un grande studio. Non esiste una ricetta unica che vada bene per tutti i libri, la scelta dipende da molti fattori, come la lingua dell´autore/autrice, perché a volte la lingua può essere un ostacolo, o come il sapere se l'autore/autrice ha un proprio profilo con un certo seguito, perché in quel caso sarebbe un'ottima risorsa per la CE usare anche quel modo per far conoscere il proprio autore/autrice. Certo, per promuovere i libri sarebbe bene usare tanti strumenti diversi, perché, come non basta da solo il passaggio sui giornali, cosi non sono sufficienti i soli social, ma c'è bisogno sia delle presentazioni in libreria, che hanno il difetto che sono frequentate dai soli lettori veramente interessati, sia delle fiere, che raggiungono un pubblico maggiore e più variegato, sia della creazione di Gruppi di Lettura, che in questo momento vanno per la maggiore.

Attualmente esiste un modo diverso di guardare al lettore, che non è più semplicemente colui che legge, ma è un fruitore di cultura e questa può passare anche attraverso un post sui social ben costruito e che sia un vero e proprio testo narrativo.



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