Recensione: Bianco letale di Robert Galbraith
Autore: Robert Galbraith
Titolo: Bianco letale
Editore: Salani
Data di pubblicazione: 4 febbraio 2019
Pagine: 800
Quando il giovane Billy, in preda a una
grande agitazione, irrompe nella sua agenzia investigativa per denunciare un
crimine a cui crede di aver assistito da piccolo, Cormoran Strike rimane
profondamente turbato. Anche se Billy ha problemi mentali e fatica a ricordare
i particolari concreti, in lui e nel suo racconto c'è qualcosa di sincero. Ma,
prima che Strike possa interrogarlo più a fondo, Billy si spaventa e fugge via.
Cercando di scoprire la verità sulla storia di Billy, Strike e Robin Ellacott –
una volta sua assistente, ora sua socia – seguono una pista tortuosa, che si
dipana dai sobborghi di Londra alle stanze più recondite e segrete del
Parlamento, fino a una suggestiva ma inquietante tenuta di campagna. E se
l'indagine si fa sempre più labirintica, la vita di Strike è tutt'altro che
semplice: la sua rinnovata fama di investigatore privato gli impedisce di agire
nell'ombra come un tempo e il suo rapporto con Robin è più teso che mai. Lei è
senza dubbio indispensabile nel lavoro dell'agenzia, ma la loro relazione
personale è piena di sottintesi e non detti…
Allerta spoiler: Se non avete letto
i libri precedenti, c’è pericolo che troviate qualche spoiler.
Desideravo leggere questo romanzo fin dal
momento della sua pubblicazione perché ho un amore speciale per Robin e per
Cormoran. Perché non ho letto subito questo libro? Semplicemente perché il
terzo appuntamento era terminato con un “colpo al cuore”, almeno per me. La
scena finale del terzo libro mi aveva fatto stare male, andava contro quello
che era il mio ideale (ma solo perché sono un’inguaribile romantica). Sempre
perché ero rimasta male di quell’ultimo capitolo, mi sono andata a cercare la
serie televisiva per vedere se l’ultimo episodio finisse diversamente e invece
ho avuto conferma di quello che avevo letto. Questo chiaramente mi ha bloccato
nel voler continuare la serie, che pure mi attirava tanto. Complice però la
rubrica Questa volta leggo… che proponeva
come parola BIANCO, ho deciso di leggere Bianco
letale.
E meno male che lo ho fatto!
Fatta questa lunga premessa, mi trovo in difficoltà nello scrivere questa mia umile opinione. Ho paura di dimenticare qualche aspetto, quindi cercherò di seguire una scaletta.
Personaggi:
come sempre la Rowling (perché ricordiamoci che il nome Galbraith nasconde in
realtà la scrittrice famosa per Harry Potter) costruisce i personaggi come
fossero delle sculture. Gli stessi Cormoran e Robin vengono ulteriormente caratterizzati,
vengono fuori nuovi aspetti del loro rapporto e del rapporto che entrambi hanno
con i loro compagni di vita. I personaggi che sono al centro dell’indagine
poliziesca sono ben costruiti, ricchi di sfumature e molto “vividi”. In molti
casi si riescono ad avvertire le emozioni che animano le risposte dei
sospettati.
Ambientazione:
Londra è la padrona di questa storia, le descrizioni che l’autrice propone per
delineare l’ambiente in cui tutti gli attori si muovono ci fanno apprezzare
l’architettura londinese e i paesaggi della campagna inglese.
Narrazione: lo stile della Rowling è veramente coinvolgente. Molto diverso da quello usato per la serie di Harry Potter e molto più vicino invece a quello de Il seggio vacante. Il fatto che questa volta il delitto si svolga in un ambiente politico avvicina molto questo quarto libro della serie di Strike a Il seggio vacante. Viene messo in luce quanto la politica sia piena di intrighi, sospetti e gelosie. Troviamo nella narrazione anche quanto la differenza sociale sia ancora una barriera. Questa volta sono evidenti anche i rancori delle persone svantaggiate verso quelle che sono aristocratiche e altolocate. Si sottolinea anche quanto sia vissuto male il caso in cui persone di classi sociali abbiano relazioni più intime: il fatto che il figlio del politico faccia gruppo con i figli del custode non viene vissuto in modo positivo, è invece una cosa da nascondere. Temi e ritmo della narrazione sono ben legati, si sostengono, mantengono viva l’attenzione. Trovo poi veramente speciale la capacità dell’autrice di lasciare indizi come molliche di pane, ma senza farlo in modo palese. Molto rimane solo accennato. È davvero un bel lavoro di analisi degli indizi, tanto che, lo ammetto, il sospetto sul colpevole lo avevo avuto, ma, poiché mi ero lasciata impressionare dalla sua aura affascinante [non evidenziate perché è spoiler], non volevo credere che fosse proprio quella persona… e comunque non ci ho preso veramente, era solo un sospetto.
Alla fine del libro posso dire che mi è piaciuto tanto… Ho gioito al capitolo 55 (per conoscere il motivo dovete leggerlo) e l’epilogo finale mi ha proprio soddisfatta, tanto che vorrei leggere a breve Sangue inquieto. Intanto lo ho scaricato da Audible. Mi piace infatti leggere il romanzo con il supporto di Audible (lo ho fatto anche con questo volume), perché il lettore è davvero molto bravo e ha un tono di voce piacevole. L’esperienza della lettura diventa totalizzante, tanto che mio marito si lamentava che, appena inserivo le cuffiette e prendevo il libro, non ero più raggiungibile… per forza, ero a Londra!
Consiglio la lettura agli amanti della
Rowling, specie a chi ha amato come me Il
seggio vacante, ma anche agli amanti del genere giallo. Cormoran è un
investigatore davvero con i fiocchi.
La serie di Cormoran Strike è così composta:
1) Il richiamo del cuculo
2) Il baco da seta
3) La via del male (recensione)
4) Bianco letale
5) Sangue inquieto
6) Un cuore nero inchiostro
Come ho detto nella premessa, questa mia recensione entra nella rubrica Questa volta leggo…, ideata da Chiara, Chicca e Dolci. Ogni mese viene scelta una parola che sarà il “tema” del mese. Per dicembre è stata scelta la parola BIANCO. In questo libro la ritroviamo nel titolo. Colgo l’occasione per invitarvi a passare nei vari blog partecipanti per scoprire le letture che sono state scelte.
Contenta che ti sia piaciuto tanto, anche perché è un bel tomo
RispondiEliminaDavvero...fuori dai miei standard
EliminaInteressante scelta quella dell'autrice di cambiare totalmente genere, non posso dire sia nelle mie corde ma sicuramente interessante
RispondiEliminaMi piace molto la capacità della Rowling di spaziare tra i generi
Elimina