Review Party: Una morte perfetta di Angela Marsons


Oggi vi voglio parlare di questo nuovo appuntamento con la detective Kim Stone. Ho letto i romanzi precedenti quando collaboravo con il blog La biblioteca del libraio. Quando mi hanno contattata per chiedermi se ero disponibile a leggere in anteprima il nuovo romanzo, ne sono stata felice e ho aderito con grande entusiasmo. Prima di parlarvi di questa bellissima storia, voglio ringraziare la CE per avermi omaggiata del romanzo.


Autore: Angela Marsons

Titolo: Una morte perfetta

Editore: Newton Compton editori

Data di pubblicazione: 30 agosto 2018

Pagine: 384

Il laboratorio di Westerley non è un posto per i deboli di cuore. Si tratta di una struttura che studia i cadaveri in decomposizione. Ma, quando la detective Kim Stone e la sua squadra scoprono proprio lì il corpo ancora fresco di una giovane donna, diventa chiaro che un assassino ha scoperto il posto perfetto per coprire i suoi delitti. Quanti dei corpi arrivati al laboratorio sono sue vittime? Mentre i sospetti di Kim si fanno inquietanti, una seconda ragazza viene aggredita e il suo corpo è ritrovato con la bocca riempita di terra. Non c'è più alcun dubbio: c'è un serial killer che va fermato prima possibile o altre persone saranno uccise. Ma chi sarà la prossima vittima? Appena Tracy Frost, giornalista della zona, scompare improvvisamente, le ricerche si fanno frenetiche. Kim sa bene che la vita della donna è in grave pericolo e intende setacciarne il passato per trovare la chiave che la condurrà all'assassino. Riuscirà a decifrare i segreti di una mente contorta e spietata, pronta a uccidere ancora?




Una morte perfetta è il quarto appuntamento con la serie che vede protagonista il Detective Ispettore Kim Stone. Pur facendo parte di una serie, il romanzo è autoconclusivo e si legge bene anche senza conoscere i casi precedenti. Ci sono riferimenti a questi ultimi, specie al terzo libro, ma sono circostanziati, ininfluenti per la storia trattata in questo volume.

Kim Stone, insieme con la sua squadra, si trova per caso ad indagare su un omicidio. Hanno ritrovato il cadavere di una donna con la faccia fracassata e la bocca piena di terra, ma questo ritrovamento è solo la punta dell’iceberg.

Una donna completamente vestita, e con la faccia tutta massacrata, fissava il cielo azzurro, senza però vedere niente.

Al passo con le indagini, gli interrogatori e i ricordi, si inizia a delineare il profilo dell’assassino.

Nel corso della storia troviamo dei capitoli in corsivo, sono i pensieri del nostro SI (Soggetto Ignoto). Attraverso questi intermezzi ci immergiamo nella mente malata e deviata del carnefice e soprattutto vediamo la genesi di una perversione. Vediamo nascere e crescere una devianza. Soprattutto capiamo quanto sia complessa la mente umana.

La mente sapeva essere crudele.

Si mette in evidenza la forza dei ricordi.

C’erano ricordi che si rifiutavano di andarsene. E con i ricordi arrivava il flusso delle emozioni, come fosse ieri.

Hanno significato e rilevanza nelle indagini i ricordi di Kim, di Tracy, di Isobel e soprattutto quelli dell’SI.

Kim non si dà per vinta. Usa logica, deduzione, lavoro investigativo … e lavoro di squadra (la sua magnifica squadra) e arriva alla conclusione. I tasselli del puzzle vanno a posto piano piano nel corso del romanzo. Le deduzioni dell’investigatrice guidano il lettore, ma alla fine arriva il colpo di scena che spiazza, anche se effettivamente ha la sua logica. La mente del D.I. Kim lavora in modo fantastico...

La sua mente, come una calamita, stava richiamando a sé tutti i pezzetti della storia e iniziava a formarsi un quadro chiaro della situazione.

Io non lo so, ma quando leggo i romanzi di Angela Marsons vedo un film. Le descrizioni sono così ben fatte da trasformarsi in immagini e le sensazioni che provo sono quelle che di solito avverto quando seguo le mie serie poliziesche preferite. Ecco, quando leggo la Marsons è come trovarmi a guardare un episodio di Criminal Minds, dove il lavoro investigativo dei detectives va di pari passo con l’analisi comportamentale e psicologica dell’SI.

Doveva entrare nella mente dell’assassino e capire come ragionava.

La Marsons scrive in modo spettacolare. Delinea i contorni e poi entra nei particolari delle descrizioni, ti permette di zoomare (passatemi il termine cinematografico) sui particolari, permette di osservare le scene per notare i collegamenti. Importante è anche la descrizione dei personaggi, che vengono presentati tratteggiando anche gli episodi del loro passato. Sembrano elementi aggiunti a caso, ma, quando si arriva alle battute finali, tutto prende significato. Le frasi e i capitoli sono brevi, ben intervallati. Presentano tutti i piani dell’investigazione, danno risalto anche alle vittime del crimine. Tutto questo è coadiuvato da un sapiente uso della suspense. Angela Marsons descrive episodi e sensazioni interrompendosi al momento opportuno e tu rimani con il fiato sospeso. Ti trovi a fare le tue congetture, in attesa che Kim risolva il caso e tiri le fila dell’indagine. Ogni tanto poi la detective Stone fa una sorta di ricapitolazione degli eventi e questo permette al lettore di “lavorare” con la squadra investigativa, cercando collegamenti.

La storia è ricca di personaggi e tutti hanno la loro importanza, a partire dai componenti della squadra di investigazione (Bryant, Dawson e Stacey) e dal loro capo Woody. Molto risalto lo hanno le vittime, tutte le vittime. Come rilevanza ha il cattivo di turno. Personalmente amo la detective Kim Stone. Ella nota ogni minimo dettaglio:

«Bryant, pensavo avessi ormai imparato che ogni dettaglio significa qualcosa».

È un’ottima detective, ma poco diplomatica. Questo la porta a diversi scontri con il capo Woody. Per descrivere Kim, mi affido alle parole dell’autrice in Lettera da Angela (al termine del romanzo):

Anche se non è il più espansivo dei personaggi, è appassionata, determinata e ha un’autentica sete di giustizia.

E forse è proprio questo che me la fa amare…

Incontriamo poi la giornalista Tracy. Già conosciuta nel terzo volume della serie. Sinceramente non la amo molto, ma qui emerge qualcosa di più di questa persona e un po’ la mia opinione cambia. Non la amo, ma la apprezzo. Per descriverla, prendo a prestito i pensieri di Kim…

Quella vipera di giornalista si era rivelata migliore di quanto avesse creduto all’inizio.

E poi c’è il sergente Bryant, il braccio destro di Kim.  Questo poliziotto è capace di approcciare il problema in modo diverso… e questo fa di lui un autentico alleato, quasi un amico…

…era un agente di polizia con una mente perspicace e un dono per risolvere gli enigmi.

Non descrivo tutti gli altri personaggi presenti, ma sappiate che ognuno di essi è descritto in tutte le sue sfaccettature.

È una bellissima lettura, complessa, intricata e altrettanto logica. Ti tiene “incollato” tra le sue pagine, perché vuoi arrivare alla risoluzione, ma soprattutto vuoi scoprire il perché di quelle azioni così brutali.

Sempre nella sua Lettera, l’autrice scrive:

Spero che vi unirete a Kim Stone e a me nel nostro prossimo viaggio, ovunque possa portarci.

Beh, io sono già pronta e in attesa di continuare a perdermi nelle storie del D.I. Kim Stone.

La serie D.I. Kim Stone consta di diversi titoli, alcuni dei quali ancora non usciti in Italia.

1.       Silent Scream - Urla nel silenzio (recensione

2.       Evil Games - Il gioco del male (recensione)

3.       Lost Girls - La ragazza scomparsa (recensione)
4.       Play Dead – Una morte perfetta

5.       Blood Lines

6.       Dead Souls

7.       Broken Bones

8.      Dying Truth




Commenti

  1. Risposte
    1. Anche questo merita, anzi devo dire che forse è il mio preferito… benché anche il terzo non sia niente male…

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  2. Adoro Bryant, per questo vorrei vederlo con Kim xD

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    1. Ma è troppo vecchio per Kim… secondo me è azzeccato come amico fidato

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  3. ho letto solo il primo e devo decidermi a continuare la serie

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  4. Ciao sorellina!
    A D O R O K I M S T O N E!
    L'ultimo devo ancora leggerlo. Ma l'ho preso! Sono certa che la Marsons non mi deluderà.

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