Facciamo quattro chiacchiere #9
Ed è finito agosto. Domani sabato
1 settembre inizia un nuovo anno…scolastico!
Per gli insegnanti il primo
settembre è una festa quasi al pari del primo gennaio, almeno
per me lo è… Ci ritroviamo tutti pieni di progetti e idee da realizzare con le
nostre piccole pesti.
Quest’anno
sono in Quinta!
Un anno importante per i miei
ragazzi e anche per me. Loro sono trepidanti e scalpitanti perché si sentono
grandi in vista del passaggio al grado superiore. Noi docenti perché abbiamo la
responsabilità di traghettarli in modo sereno, dando loro gli strumenti di base
su cui posare le loro conoscenze, competenze e abilità.
Come docenti abbiamo anche la
carta dell’affetto a remare contro di noi… già perché essere in quinta vuol
dire “lasciarli”. Anche se è una cosa normale e naturale, è comunque un
distacco. Con loro abbiamo passato cinque anni; li abbiamo accolti bimbetti
bisognosi di aiuto per tutto e ora li lasciamo grandicelli e più autonomi e
responsabili. Personalmente ho preso queste due classi in seconda elementare
(ok ora si dice primaria, ma io sono affezionata al vecchio termine), quindi
sono stati con me quattro anni. Ricordo che il primo giorno in classe con loro
ero rimasta sconvolta, perché per loro l’ora di matematica voleva dire
ricreazione e non avevano intenzione di fare lezione. Dopo un primo mese di
lotta, in cui ho dovuto dare fondo a tutta la severità che ho, hanno iniziato
ad aspettarmi pronti per la nuova lezione, qualcuno mi diceva che mi
aspettavano perché matematica era divertente, anche se la loro materia
preferita era scienze (per quello che riguardava le materie che fanno con me,
in realtà la loro materia preferita è storia). Ora quando entro in classe li
trovo pronti, vogliono fare di più, scoprire le novità. Insomma sono curiosi. E
sono stimolanti. Quando entro in classe ho sempre una “bozza” di lezione
pronta, non mi piace improvvisare. Ormai so che è inutile, perché loro mi
porteranno oltre, le loro intuizioni li portano a porre domande che magari io
non avevo considerato. Ho iniziato, dallo scorso anno, ad entrare in classe e
fare una domanda, a volte anche banale, e aspettare le loro risposte. Chiedo a
tutti il loro pensiero e come una catena, da una idea nasce una considerazione
e piano piano arrivano alla costruzione della regola. Poi facciamo il riassunto
di quanto detto. Spieghiamo le idee sbagliate, perché e dove erano sbagliate e
poi ci soffermiamo su quelle più giuste. Praticamente si fanno lezione da soli,
io sono lì solo per “tirare le somme” dei loro pensieri. E devo dire che è
la cosa più bella del mondo!!!
Buon anno scolastico Menna!
RispondiEliminaGrazie
Elimina