Recensione #18: Il generale arruolato da Dio di Vincenzo R. Manca
Autore: Vincenzo R. Manca
Titolo: Il generale arruolato da Dio. Gianfranco Maria Chiti (1921-2004)
Editore: Edizioni Ares
Data di pubblicazione: 1 giugno 2018
Pagine: 256 (più un nutrito gruppo di pagine come appendice)
Gianfranco
Chiti dal 1942 partecipò alla dolorosa campagna di Russia con il grado di
tenente, conquistando la medaglia d'argento al valor militare e la stima di
tutti i suoi uomini per la sua grande generosità. Dopo la guerra, rimasto
nell'esercito, scalò l'intera gerarchia fino al grado di Generale di brigata.
Dopo il congedo entrò nel convento dei Cappuccini di Rieti e il 12 settembre
1982 fu ordinato sacerdote dal vescovo Francesco Amadio con il nome di padre
Gianfranco Maria da Gignese. Nel 1990 prese a ricostruire l'antico convento di
San Crispino da Viterbo a Orvieto, che si trovava in stato di abbandono da
molti anni, trasformandolo in un luogo di preghiera. Si spense a Roma, presso
l'Ospedale militare del Celio, il 20 novembre 2004. Il vescovo di Orvieto ne ha
promosso la causa di beatificazione, tuttora in corso. Questo libro contiene
anche la testimonianza del vicepostulatore della causa, padre Flavio Ubodi.
Non è facile scrivere la recensione di una
biografia. Prima di tutto fatemi spiegare il voto. Ero indecisa se inserire
questo tipo di valutazione, poi però ho riflettuto che effettivamente è stata
una bella lettura, soprattutto perché mi ha permesso di capire l’intimo di
questo personaggio così forte. Da qui, la votazione.
Sicuramente sono di parte: io l’ho conosciuto, ero
bambina (avevo poco meno di sei anni), ma ne ho un ricordo piacevole. Spesso gli
amici di mio padre ne parlano con stima e affetto. Con questo libro ho avuto
modo di apprezzarlo e capire perché tante persone lo stimino, lo ammirino e lo
venerino.
Il senatore Manca delinea un ritratto del generale
Chiti preciso, a tratti anche affettuoso. Ci presenta la figura di questo uomo
inserendola nel contesto storico. Il giovane Chiti si forma in un periodo non
facile: quello del fascismo e della seconda guerra mondiale, quello della repubblica
di Salò e della nascita della Repubblica Italiana. Come Militare tutte queste
vicissitudini storiche hanno avuto una ripercussione sul giovane Ufficiale e
poi sull’adulto. Egli infatti si è arruolato prestissimo, a soli 19 anni, ma
dal 1945 al 1949 ha subito l’infamia dell’Epurazione. Chiti ha sempre sostenuto
la Patria con lealtà e onore e quella condanna lo ha segnato, tanto da
richiedere con vigore di essere reintegrato (cosa che poi gli fu concessa). Il
periodo di lontananza dalla vita militare lo ha avvicinato ancora di più a Dio;
questo giovane, di ritorno dalla guerra, ha trovato un conforto e un rifugio
nella fede, maturando così l’idea di prendere gli ordini. La professione di
fede è stata solo rimandata, poiché, una volta reintegrato nell’Esercito, ha
continuato la sua carriera militare arrivando fino alla nomina di Generale di
Brigata. Una volta collocato nella riserva per raggiunti limiti di età (1979),
ha preso i voti come padre francescano e ha continuato la sua vita al servizio
di Dio, mantenendo la sua forza carismatica di “guida”.
Insomma, siamo di
fronte a un «vero grande uomo di Dio»,
senza peraltro dimenticare le sue eccellenti qualità militari e il suo carisma.
Attraverso testimonianze dirette, ricordi di
commilitoni, colleghi e padri francescani, lettere private, rapporti ufficiali
della carriera militare, discorsi commemorativi, il senatore Manca delinea il
quadro di questo grande uomo. Un uomo che ha sempre tenuto fede ai suoi
principi, un uomo leale e di grande umanità.
Il grande
protagonista del nostro lavoro non è stato scrittore, né persona che si è
servita della retorica, di concioni e di sermoni… Amava i fatti e la
concretezza. Amava servire e non farsi servire…
Lo stile in cui è scritta questa biografia è
scorrevole. Ti lasci trasportare da questo “fiume” di parole e percorri gli
anni della carriera militare, dell’insegnante e infine del padre francescano in
odore di santità.
non amo le biografie ma mi piace il modo in cui parli di quest'uomo.
RispondiEliminaAnche io non amo le biografie, ma il generale Chiti è stato un cardine dell'esercito e soprattutto l'ho conosciuto, ne ho un vago ricordo (ero troppo piccola), ma spesso ricorre nelle conversazioni di famiglia.
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