Recensione: La mossa dell’assassino di Angela Marsons

Autore: Angela Marsons

Titolo: La mossa dell’assassino

Editore: Newton Compton editori

Data di pubblicazione: 28 maggio 2024

Pagine: 352

Una tarda sera d’estate, la detective Kim Stone arriva a Haden Hill Park sulla scena di un orribile delitto: una donna è stata legata a un’altalena con del filo spinato e ha una X incisa sulla parte posteriore del collo.

La vittima si chiamava Belinda Evans ed era una professoressa universitaria di psicologia infantile ormai in pensione. Perquisendone l’abitazione, Kim e la sua squadra trovano una valigia pronta e indizi di un complesso rapporto tra Belinda e la sorella Veronica. Quando vengono rinvenuti altri due cadaveri con gli stessi segni distintivi, Kim capisce di avere a che fare con un serial killer rituale. Indagando sulle vittime, individua un comun denominatore: tutte e tre erano coinvolte in tornei per bambini prodigio e si stavano recando all’evento annuale. L’assassino è uno dei più spietati che Kim abbia mai incontrato e l’unico modo per scovarlo è indagare su ogni bambino che ha partecipato alle gare nei decenni addietro.

Di fronte a centinaia di potenziali piste e a una sorella in lutto che si rifiuta di collaborare, riuscirà Kim a entrare nella mente del killer e a impedire un altro omicidio prima che sia troppo tardi?

Ogni anima ha un lato oscuro. Angela Marsons nel suo nuovo romanzo ci porta a scoprire quanto l’abisso può essere profondo.

Quando l’unica regola è la sete di vendetta, anche il più innocente dei giochi si può trasformare in una trappola mortale.

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Ogni volta che esce un nuovo libro di Angela Marsons non resisto, lo leggo subito!

Il detective Kim Stone mi piace tantissimo. Ogni sua indagine ha la capacità di tenermi incollata alle pagine. Leggendola, rivivo le stesse sensazioni che provo quando guardo i miei crime preferiti come Law & Order.

Dopo dieci recensioni su questa autrice, diventa difficile dire qualcosa di nuovo.

Ho più volte scritto che mi piace molto lo stile narrativo della Marsons. Ella ha la capacità di rendere molto vive le scene, tanto quelle descrittive quanto quelle più cruente, quelle che raccontano la scena del crimine o quelle che descrivono l’atto criminale.

Apprezzo molto la scelta di partire dal prologo, mostrato con il punto di vista dell’assassino. In questo caso partiamo da una scena del passato di quest’ultimo, una scena che fa venire i brividi ma che, arrivati alla fine, capiremo essere ricca di indizi, quanto meno perché ci fa capire che tipo di assassino abbiamo davanti.

L’indagine di Kim e della sua squadra prende il via quando viene ritrovata una professoressa di psicologia all’apparenza innocua. Così Kim e la squadra si ritrovano a dover indagare nel mondo dei bambini plusdotati, Gifted Children.

Marsons ha ricostruito il mondo che ruota intorno a questi bambini speciali in modo minuzioso e non si ferma a raccontare la vita dei bambini dotati, ma ci mostra come si muovono intorno a loro tutte le persone, familiari e non, soffermandosi sia sulla visione dei genitori, sia sul vissuto dei fratelli e delle sorelle. La domanda che ricorre nel romanzo è infatti: “Come si modifica la vita familiare quando uno dei figli mostra di essere particolarmente dotato?”. Marsons racconta bene i legami relazionali e quelli psicologici che le famiglie vivono. Ancor di più l’autrice ci presenta quali meccanismi si mettono in moto nella società, con particolare attenzione al mondo delle “gare”.

Angela Marsons è bravissima a raccontare la psicologia dell’assassino, ma anche quella di tutti i personaggi. Questo è anche il motivo per il quale tutti i personaggi delle storie di questa autrice sono tanto verosimili e anche quello per cui io mi sono affezionata a Kim e alla sua squadra.

In questo episodio (parlo di episodio proprio perché sembra una serie tv crime), la squadra acquista un membro provvisorio, Tiffany, che dovrà sostituire momentaneamente il nuovo arrivato Penn. Penn infatti è impegnato con la sua vecchia squadra per chiudere un caso che aveva seguito in precedenza. La squadra di Kim quindi si trova ad accogliere un nuovo elemento in un momento delicato perché, oltre ad avere Penn impegnato in altro, abbiamo anche Stacey in una profonda crisi sentimentale. Bryant, come sempre, è il mio preferito, sarà il suo modo pacato, razionale ed empatico di affrontare tanto l’indagine quanto il suo capo che me lo rende particolarmente simpatico, un uomo che mi ispira fiducia e serenità.

È proprio il lavoro di squadra che permetterà la cattura dell’assassino.

Come sempre, io non ho capito chi fosse il colpevole, eppure gli indizi erano lì in bella vista, ma non sono riuscita a legarli e questo è il pregio dello stile di Angela Marsons. Tutto è messo davanti al lettore, anche se alcuni collegamenti sono taciuti, ma non riesci a legarli fino a quando non arrivi a leggere il finale.

Chiudo con un consiglio. Questo libro è l’undicesimo della serie e, benché sia autoconclusivo, ha dei riferimenti con i precedenti. È vero che questa volta i riferimenti agli altri volumi sono pochi e non sono importanti per l’indagine, ma non apprezzi a pieno la storia se non sai come si è arrivati a quell’affiatamento di squadra. Sempre prendendo a riferimento le serie tv, i casi che vengono risolti (le indagini) si chiudono, ovvero si trova l’assassino o comunque il colpevole, ma ciò che lega questi libri è la storia della squadra. Libro dopo libro, noi impariamo a conoscere i membri della squadra investigativa. Leggendo, vediamo maturare tutta la squadra e soprattutto possiamo notare l’evoluzione emotiva e sociale di Kim.

Come sempre, la Marsons ha scritto un bellissimo thriller. La struttura della storia è solida e ben organizzata, il ritmo è incalzante. L’alternanza tra l’indagine principale, quella di Kim e il lavoro di Penn rende più viva la narrazione.

Consigliatissimo agli amanti del genere!

 


La serie D.I. Kim Stone consta di diversi titoli, alcuni dei quali ancora non usciti in Italia.

1.       Silent Scream - Urla nel silenzio (recensione)

2.       Evil Games - Il gioco del male (recensione)

3.       Lost Girls - La ragazza scomparsa (recensione)

4.       Play Dead – Una morte perfetta (recensione)

5.       Blood Lines – Linea di sangue (recensione)

6.       Dead Souls – Le verità sepolte (recensione)

7.       Broken Bones – Quelli che uccidono (recensione

8.       Dying Truth – Vittime innocenti (recensione

9.       Fatal Promise – Promessa mortale (recensione)

10.     Dead Memories – La memoria dei morti (recensione

11.     Child's Play – La mossa dell’assassino

12.     Killing Mind

0.5.    Fist Blood – Il primo cadavere (recensione)

 

Ringrazio la CE che mi ha omaggiata della copia in digitale.



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