Gruppo di lettura: Sogni di mostri e divinità di Laini Taylor (capitoli 15-21)
Salve a
tutte, eccomi qui a raccontarvi dei capitoli previsti per la terza tappa.
Questa è la mia prima esperienza, e chiedo già scusa se non riuscirò ad esserne
all’altezza.
Come
qualcuno di voi ha già capito io ho amato i primi due capitoli della serie della
"Chimera di Praga" e ancor
di più sto apprezzando quest’ultimo. Certamente, essendo la mia prima volta con
un fantasy non ho molta esperienza nel campo, ma la “speranza” che un giorno
bestie e angeli possano convivere in pace mi ha colpito da subito. Pensare ad
Akiva e Karou come improbabili Romeo e Giulietta mi affascina fin dal primo
momento, anche se spero per loro un epilogo diverso dagli sfortunati amanti di
Verona. Chi di voi non ha mai sperato che la storia dei due giovani si
concludesse con un lieto fine? Certo il paragone delle due storie a qualcuno di
voi potrebbe sembrare fuori luogo o improponibile, ma per me è come una seconda
opportunità per unire il sogno di due giovani divisi nelle origini ma
accomunati da una “speranza”: l’amore senza frontiere e barriere.
Cap. 15
Terrore familiare
Nella
notte in cui arrivarono le schiere degli angeli sulla terra, si assistette al
delirio più totale. Il mondo è scosso dal messaggio in latino dell’angelo “Le
bestie stanno venendo a prendervi". Sulla scia di quest’annuncio quella
notte scoppiarono diverse sommosse, si svolsero veglie e battesimi di massa, e
alcune donne si offrivano per concepire i figli degli angeli. Anche Eliza
quella notte non riuscì a dormire. Le sue paure la tormentavano, tanto che
rinunciò a recarsi a casa decidendo rimanere al museo; se la sua famiglia
conosceva il suo numero di telefono a questo punto, aveva scoperto anche dove
viveva e dove lavorava ma al museo con la vigilanza sarebbe stata al sicuro.
Chiusa nel suo laboratorio cercava di dare un senso a ciò che aveva visto in
televisione, analizzando ogni gesto dell’angelo che stava annunciando un
terrore per lei familiare, le bestie stanno arrivando, il sogno che la
tormentava da una vita stava diventando realtà.
Cap.16
Quali promesse hanno valore
Nel
frattempo dall'altra parte del portale che separava i due mondi, l’esercito
delle chimere sopravvissute era in viaggio verso le caverne dei Kirin per
unirsi agli illegittimi. Durante quel viaggio diversi sentimenti riempiono i pensieri
di Akiva e Karou. Akiva, pur convinto che i suoi fratelli avrebbero mantenuto
la promessa di non colpire per primi, già percepiva lo sforzo ad essi
necessario per soffocare i loro istinti, ma le chimere? Come avrebbero reagito
loro? Iniziò così a osservarle in volo nel loro schieramento. In quel momento
poteva solo considerare come positivo il fatto che avevano smesso di giocare
colpi meschini di hamsa come all'inizio del viaggio, pensò che per fidarsi fosse
ancora troppo presto e nel frattempo
"avrebbe
dovuto sopperire la speranza. Sorrise all'involontaria invocazione del nome di
Karou”.
Karou, la
più piccola all'interno della formazione delle chimere, era colei che riempiva
la vista dell'angelo. Lei con sembianze completamente diverse dai sui compagni "scintillava come un diamante in un
castone grezzo" durante quel viaggio che l'avrebbe riportata a
"casa" e alle sue origini. Che cosa avrebbe provato ritrovandosi lì?
Appena scorse in lontananza “la falce di
luna buia sulla facciata della montagna sentì una fitta al cuore e non ebbe più
dubbi: di tutti i luoghi in cui aveva vissuto nelle sue vite solo quello era il
luogo a cui sentiva di appartenere senza discussioni”.
Arrivati
all’ingresso della caverna dei Kirin, come pianificato, Akiva e Liraz entrarono
per primi seguiti dai loro “nemici alleati”. Il momento cruciale era arrivato,
e Akiva fu soddisfatto e orgoglioso nel vedere che i suoi fratelli attendevano
i loro forzati ospiti, con le mani penzoloni in buffe e goffe posizioni perché,
per onorare la loro promessa, erano state private della loro posizione naturale
sulle else delle spade. L'esercito delle chimere atterrando si ricompose
schierandosi per ordine. Atterrarono prima le creature più piccole e meno
spaventose e a seguire gradualmente, in uno studiato crescendo, quelle più
terrificanti. I due eserciti adesso erano schierati uno di fronte all'altro e
ognuno “stringeva tra i denti la propria promessa o la propria menzogna”. Tutto
sembrava andare per il verso giusto come aveva sperato Akiva, tutto andava bene
finché.......
Cap17
Speranza, che moriva senza sorprendersi.
All’'improvviso
gli angeli furono storditi da un colpo di Hamsa sferrato a tradimento che ebbe
come l’effetto di un grilletto tirato con precisione e che fece precipitare
tutto all'improvviso. Nella caverna aumentò la tensione e gli angeli si
sentirono liberi di dare sfogo e sollievo alle loro i loro istinti
repressi. Karou sentì il panico urlare
dentro di lei, volò in alto alla ricerca di chi fosse la causa di quest’attacco
ma nessuno aveva i palmi rivolti verso fuori. Thiago si trovava ancora in volo
sulle possenti spalle di Uthem al quale una freccia aveva trapassato la gola,
fu un attimo e l’agile creatura sorretta da due paia di ali precipitò a terra
lanciando via il suo cavaliere.
L’impatto fu violento e la chimera colpita riempì con la sua figura
quasi tutto lo spazio compreso fra i due schieramenti scaraventando il lupo
bianco ai piedi degli illegittimi mentre, dietro di lui, il suo esercito
esplodeva in un ruggito. Akira e Karou si sentirono disperati quello era
l'inizio della fine. Al centro della formazione di Serafini una mano si allungò
e la mossa provocò un effetto a catena, una frazione di secondo e tutte le mani
avevano ripreso il posto per il quale erano nate: le else delle loro spade. Akiva
alzò le mani aperte in segno di supplica mentre i suoi occhi incontrarono
quelli di Karou, il suo sguardo divenne insostenibile: era la speranza che
moriva. Quella era la fine.
Per la
terza volta nella sua vita Akiva sentì esplodere un fuoco dentro di sé, un
istante e poi il mondo attorno a lui cambiò: era il Sirithar. Ad Astrea Akiva aveva liberato dal profondo
del suo essere la sua grande frustrazione e sofferenza per la morte del
fratello tanto da far esplodere la grandiosa Torre di conquista, anche in quel
momento qualcosa d’inconsapevole stava per sprigionarsi. Fu come se fosse
uscito dal suo corpo per allontanarsi e vide ciò che sarebbe successo se a quei
secondi fosse stato concesso di scorrere: la distruzione più totale per
entrambi gli eserciti.
Cap. 18
La fiamma di una candela spenta da un urlo
Thiago
era ancora in ginocchio nello spazio vuoto fra due eserciti e sarebbe stato lui
il primo a morire. Karou per istinto di difesa aveva impugnato le Lame a
mezzaluna temeva, infatti, non esistesse ormai più nessun potere in grado di
arrestare quel massacro. Giusto il tempo di realizzare che cosa stava accadendo
e si rese conto che i due eserciti erano rimasti immobili.
“Non stava accadendo niente i muscoli gonfi
delle bestie erano diventati flaccidi e le mani tatuate di nero degli Angeli erano
immobilizzate sulle Else. I due eserciti assetati di sangue si erano
semplicemente fermati”.
Sì domandò
che cosa fosse successo mentre il lupo bianco era riuscito ad alzarsi in piedi
tra i due eserciti. Poteva essere stata opera sua? Aveva i palmi insanguinati e
li teneva premuti insieme, sembrava che pregasse ma il significato del suo
gesto era chiaro, era un messaggio di pace verso gli illegittimi, invece di
attaccare accecava i suoi hamsa, un occhio contro l'altro, teneva così sotto
controllo il suo potere e se stesso.
"
Giuro sulle ceneri di Loramendi che io i miei siamo venuti da voi per allearci
non per versare sangue. Questo è un pessimo inizio e non è stato un mio piano. Scoprirò
chi fra di noi ha sollevato una mano contravvenendo al mio esplicito ordine. Quel
soldato, chiunque sia, ha infranto la mia promessa. Quel soldato oggi ha
cercato la morte di tutta la sua armata e per questo verrà punito.”
Così
dicendo passò in rassegna il gruppo dei suoi soldati con fare minaccioso e,
dopo aver rinnovato la sua promessa di alleanza agli illegittimi, cerco con lo
sguardo Akiva aspettando che l'angelo si facesse avanti e lo aiutasse a
ricomporre i pezzi di quella tregua. Anche Karou e Liraz speravano in un suo intervento
ma Akiva sembrava quasi frastornato come se fosse reduce da un grande sforzo.
Ci volle qualche secondo e, con un’evidente fatica, Akiva affiancò il lupo
bianco per manifestare il suo completo sostegno animato dalla speranza di recuperare
il danno. Anche Karou, raccolta l’anima di Uthem per il suo futuro ritorno, raggiunse
i due al centro degli schieramenti e s’impegnò a prestare le sue doti di
resuscitatrice anche al servizio degli illegittimi che avessero combattuto con
loro. La tregua sembrava ormai ristabilita e le chimere furono accolte
all'interno della caverna dei kirin guidati da Thiago e Karou.
Cap 19
La caccia
All'estremo
opposto di Eretz in concomitanza con il Sirithar di Akiva si sprigionò una
misteriosa energia magica che questa volta non fu annunciata da nessun suono o
trambusto per cui quasi tutti quelli che la percepirono la non la collegarono
alla potente magia che portò alla distruzione della Torre di conquista. Solo cinque
angeli, la dov'era c’era il guscio vuoto della Torre, riconobbero in essa un
assaggio dello sconosciuto magio che era in grado di “toccare le corde del
mondo”. Erano Serafini ma non cittadini dell'impero, arrivati fin lì da molto
lontano a “caccia” di colui che tutti chiamavano la sventura delle bestie e che
era dotato di un potere così grande tanto da essere ritenuto un pericolo per il
loro popolo: gli Steliani. Adesso i cinque fissavano la montagna Adelfa con i
loro occhi color del Fuoco e, guidati dalla loro regina Scarab, si diressero
verso quei luoghi per proseguire la loro caccia.
Cap. 20
Deforme
Nelle
isole lontane la forza scatenata dal Sirithar di Akiva aveva creato un nuovo
livido nel cielo, questa volta di minore entità rispetto al precedente, che non
sarebbe stato visibile fino all'alba del giorno seguente. Eidolon, una steliana
degli occhi danzanti, aveva detto che il cielo era stanco e indolenzito
minimizzando la questione, ma l’orizzonte si stava guastando e i cacciatempeste
non ebbero bisogno di vederlo annerirsi per avvertire l’imminente pericolo,
loro lo sentirono e iniziarono ad urlare.
Cap.21
Le mani di Nitid
Le
caverne dei kirin non erano tanto un villaggio all'interno della montagna
quanto piuttosto una serie di villaggi collegati da una rete di corridoi che si
ricavano da un enorme spazio comune. Addentrandosi nelle caverne Karou fu
colpita da un impetuoso assalto di vecchie e nuove emozioni nelle quali
convergevano come due fiumi in piena i ricordi di Madrigali e la meraviglia di Karou.
Quando entrò nell’imponente caverna centrale ad un tratto la ricordò e le
tornarono in mente gli scattanti volteggi aerei delle gare dei kirin, le risate
e la musica delle feste e la normalità della vita quotidiana in quella caverna.
Rimase senza fiato davanti a quei luoghi che adesso collocava con i suoi
ricordi: lei aveva imparato a volare proprio lì. Anche Thiago era animato da
forti emozioni. L’anima di Ziri, racchiusa nel corpo del lupo bianco, era
carica di desiderio e di rimpianto per le cose perdute che per un attimo
travolse i suoi lineamenti. Solo Karou fu testimone del viso del lupo mentre deglutiva
con forza lottando contro le emozioni irrefrenabili, nessuno poteva vedere ciò
che stava accadendo negli occhi del lupo nessuno poteva capire quello sguardo.
“Insieme,
chimere e legittimi arrivavano a circa 400 elementi, il che probabilmente
superava il numero dei Kirin che avevano vissuto in quella montagna ai tempi
d'oro della tribù, ma c'era spazio sufficiente per tutti e spazio sufficiente
per tenerli separati. I Serafini potevano prendere la caverna grande; lì faceva
freddo il fiato di Karou usciva in sbuffi di vapore. più in fondo invece,
villaggi erano riscaldati dal calore geotermico. la ragazza si diresse verso un corridoio che li avrebbe
condotti a uno di questi. Non il suo. Quello voleva lasciarlo in pace,
visitarlo da sola, al momento giusto per lei. Se mai tale momento fosse
arrivato.”
Come al solito lascio qui il calendario del gruppo di lettura
la storia sta migliorando rispetto al volume due ma io soffro sempre la lentezza della Taylor. e poi non ho ancora visto La Karou della Chimera, è ancora troppo Madrigal e questo non mi piace.
RispondiEliminaquello che vorrei davvero è che lei e akiva parlassero a viso aperto, senza segreti. sono struggenti sti due ma cavolo li prenderei a sberle per i loro comportamenti.
Ma non possiamo prendere a sberle la Taylor (facciamo prima, no?)
RispondiEliminaSbaglio o il secondo volume finiva con I due eserciti che si guardano in cagnesco? Non posso controllate perché ho restituito il libro alla biblioteca .
RispondiEliminaNel caso è stato un bel salto indietro che però ci fa vedere tutte le sfumature.
Continuo a sostenere che gli steliani fanno paura e ho iniziato a capire che Akiva non ha idea dei cambiamenti che sta mettendo in atto senza volere.
Per ora questa tensione comunque mi piace e presto ci sarà letteralmente l'apocalisse!
Quando l'esercito sarà più unito probabilmente Kar.ou ed akiva si riavvicineranno
bello il paragone con Romeo e Giulietta, speriamo davvero in un epilogo diverso. Anche io sono curiosa di conoscere la fine ma nel frattempo mi godo la lettura, anche quando fa soffrire come qui. Bella tappa Patrizia, bravissima
RispondiEliminaGrazie☺️
EliminaAnche a me i primi due sono piaciuti e questo sta piacendo. Vorrei vedere Akiva e Karou finalmente insieme e sereni,ma credo che ci arriveremo solo alla fine!! Ci voglio credere! Voglio SPERARE fino in fondo!
RispondiEliminaChe bel post! Mi segno il libro.
RispondiEliminaLa storia in questo terzo volume mi piace molto di più. C'è azione e non è più lenta o noiosa. Sempre meglio!
RispondiEliminaA me questo terzo volume sta piacendo molto. L'incontro tra i due eserciti nemici mi ha tenuto col fiato in sospeso.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaVa un po' meglio rispetto al secondo libro, però non mi ritengo soddisfatta
RispondiEliminaChe bello! Più va avanti la storia più per me fermarsi alle varie tappe diventa assolutamente difficile. Come si fa a non volerlo leggere tutto d’un sorso?! 😍😍
RispondiEliminaFino ad ora questi sono i capitoli più interessanti!
RispondiEliminaQuesto connubio Chimere-Serafini è davvero molto strano ma, come te, faccio il tifo per il lieto fine :)