Review Party: L’amore non ha ragione di Angela Iezzi
Autore: Angela Iezzi
Titolo: L’amore non ha ragione
Editore: Butterfly edizioni
Uscita: 22 gennaio 2019
Faith ha diciotto anni e una
caratteristica particolare: un quoziente intellettivo di 187. Nonostante il suo
genio, è pessima nelle relazioni interpersonali, piuttosto rigida, cinica ed
estremamente razionale. Vive di certezze e vuole avere il controllo su ogni
cosa, emozioni comprese. Killian è il ragazzo più popolare di Yale e il suo
giro di amicizie e frequentazioni è talmente ampio da renderlo una celebrità al
campus. Affascinante, determinato, trasandato, sicuro di sé e attento
osservatore, non è abituato a sentirsi contraddire. Per lui è facile catturare
l’attenzione di qualsiasi ragazza, tranne lei, la secchiona che se ne sta
sempre sulle sue, indecifrabile e inavvicinabile. Le loro strade, agli
antipodi, sono destinate a incrociarsi nell’aula dell’unico corso che seguono
insieme. Il loro primo incontro? Un disastro, i due non si sopportano. Così
diversi da odiarsi al primo sguardo, non fanno altro che punzecchiarsi a ogni
occasione. Ma, per quanto si possano calcolare le distanze ed evitare i
sentimenti, l’amore, illogico e inspiegabile, è sempre in grado di sorprendere.
Oggi partecipo al Review Party
per l’ultimo romanzo di Angela Iezzi. Avevo letto un precedente lavoro di
questa autrice, Gli effetti speciali
dell’amore, e lo avevo trovato piacevole. Quindi, quando Asia de Il libro sopra la finestra mi ha
proposto questo evento, ho accettato con entusiasmo.
Questo romanzo è una romantica
storia d’amore tra giovani ragazzi poco più che diciottenni. La vicenda è
ambienta a Yale e come nucleo centrale abbiamo le lezioni di sociologia che
Faith e Killian seguono.
Faith è una
ragazza molto diversa dai suoi coetanei, non solo perché è un genio. È una
ragazza che ha paura, ma non lo vuole ammettere. Non sa come relazionarsi con
gli altri, forse a causa del fatto che ha sperimentato l’abbandono. È una ragazza intelligente che sa usare tanto
il cervello e ancora poco il cuore. Faith trova conforto solo in una
routine ben collaudata. A poco possono servire le persone, poche per la verità,
che le vogliono bene. La madre ha un atteggiamento quasi “rassegnato”; la
coinquilina Edith cerca di scuoterla, ma Faith è coriacea e ostinata. Come
tutti gli adolescenti, ha l’idea di essere l’unica detentrice del sapere e
della verità, non accorgendosi che c’è sempre un rovescio della medaglia. In
questa occasione sarà proprio una figura di secondo piano, ma con tanti anni
sulle spalle, a ridimensionare il pensiero onnipotente di Faith. Infatti è
grazie a nonna Abigail che questa
giovane ragazza inizia a mettersi realmente in discussione. Nonna Abigail è
silenziosa, osserva e medita, al momento giusto trova il modo di entrare in
sintonia con Faith. La controparte è Killian,
un ragazzo che è l’esatto opposto di Faith. Come è noto, gli opposti si
attraggono e inconsapevolmente tra i due inizia a crescere un sentimento che va
al di là dell’amicizia. Killian lo accetta ed è pronto a mettersi in
discussione, Faith è ostinata nel suo voler tenere tutti lontani dal suo centro
emozionale.
Ora, fin qui la storia mi è
piaciuta. Molto delicata e adatta anche ad un pubblico giovane, mette in luce
l’importanza delle relazioni e il “rischio” che le relazioni portano con loro.
Ci sono però delle cose che non
riesco a capire, parecchi episodi che mi hanno lasciata un po’ spiazzata. Li ho
trovati come sospesi, inconcludenti. Devo dire che questi aspetti mi hanno un
po’ rovinato il gusto della lettura. La storia di per sé mi è piaciuta, ma
Faith non mi è proprio simpatica; in alcune occasioni però mi ha fatto
tenerezza, è sperduta. Killian è il classico bel ragazzo, di famiglia
benestante, che ce l’ha con il mondo, ma è proprio grazie a quel mondo che le
porte gli si aprono. L’unico personaggio che mi è piaciuto è nonna Abigail: si vede
per un attimo, ma è fondamentale.
Sicuramente è stata una lettura
piacevole, lo stile dell’autrice è scorrevole e fresco. Belli sono i discorsi
con i riferimenti alla sociologia e mi sono piaciuti anche i dialoghi tra Faith
e Killian. Azzeccata anche la scelta di alternare i POV dei due protagonisti,
narrando il tutto in prima persona. Un bel racconto, che credo davvero sia una
buona lettura per un pubblico adolescente.
Ringrazio l’autrice che mi ha
fatto omaggio della copia digitale della versione self. La versione della CE è
sostanzialmente uguale a questa (così ha riferito l’autrice), ma io ho potuto
leggere solo la versione precedente.
Grazie mille Manuela per avermi dedicato il tuo tempo e aver condiviso con me le tue impressioni. Ne farò tesoro.
RispondiEliminaGrazie a te.
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