#plpl18 -puntata6- Quando il fantasy incontra la letteratura
Ultimo
appuntamento con il nostro #plpl18. L’ultima presentazione alla quale ho
partecipato, anche qui con Dolci, è stata quella di Laini Taylor. Insieme
non proprio visto che tu eri già dentro e avevi occupato il posto in terza
fila. Io e Coso dopo un'ora di fila in piedi e in mezzo a scalmanate
adolescenti siamo riusciti a entrare per miracolo.
L’autrice
ha presentato il suo ultimo lavoro, Il sognatore, romanzo edito da Fazi
editore. L’incontro è stato moderato da Ilenia Zodiaco (book
blogger che seguo con piacere da anni), che ha posto domande molto interessanti.
Personalmente
non ho letto questo romanzo, appartenente al genere fantasy; da una parte sono
tentata, dall’altra nutro qualche ritrosia. Sono andata a seguire la
presentazione perché volevo incontrare l’autrice della saga La chimera di
Praga, che sto leggendo con il gruppo di lettura ideato da Chiara (La
lettrice sulle nuvole). Non sono molto coinvolta da questa saga
e forse è proprio questo che mi trattiene dal cimentarmi con il nuovo lavoro.
Il 14 febbraio 2019 uscirà il seguito de Il sognatore: La musa degli
incubi.
Autore: Laini Taylor
Titolo: Il sognatore
Casa Editrice: Fazi
Data di pubblicazione: 5 luglio 2018
Pagine: 524
È il sogno a scegliere il sognatore e non il contrario: Lazlo Strange ne è
sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non
avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i
modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo
sembra destinato a un'esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato
dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città
perduta di Pianto, caduta nell'oblio da duecento anni: ma quale evento
inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del
mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in
un'ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua
sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande
Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa
Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero,
chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si
presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l'opportunità
di vivere un'avventura dalle premesse straordinarie.
Ilenia:
Nel tuo libro la magia non è per niente innocua, anzi è ambigua e molto
pericolosa. Volevo chiederti se nei tuoi libri la magia è una metafora di una
diversità e come è nata questa tua interpretazione dell’elemento magico.
Laini: Io
penso che la magia in generale non sia né buona né cattiva, ma dipende dall’uso
che se ne fa. Nel mio libro la magia è portata da antenati molto cattivi e
quindi viene usata quasi come un’arma.
Ilenia:
L’odio è una parte centrale del libro. Ci sono due schieramenti, si tratta di
una guerra civile tra umani e esseri soprannaturali. Entrambi si odiano perché
entrambi hanno commesso torti (vinti e vincitori). Nel libro troviamo molto di
questo duello anche psicologico di questi due personaggi che appartengono a due
schieramenti opposti, entrambi leali al loro schieramento, ma entrambi che
fanno un passo in più per capire l’altro. Ti sei ispirata a veri conflitti
reali, ti sei ispirata alle vere atrocità della storia?
Laini:
Sì, effettivamente ho preso ispirazione da molte cose reali per scrivere il mio
libro. Nei miei libri mi chiedo sempre se è possibile fermare la spirale della
violenza, talvolta vengono fatte atrocità che non possono essere dimenticate.
Mi piace pensare che sia possibile bloccare la spirale della violenza. È
qualcosa che è presente anche negli altri libri che ho scritto, come la
trilogia de La chimera di Praga. Una cosa bella dell’essere scrittore è
che puoi immaginare che anche due popoli che si odiano possano in qualche modo
imparare un nuovo modo di vedersi, superare le loro ostilità. Il bello del
genere fantasy è che ti consente di offrire un punto di vista universale, non
sei attaccato alla realtà dei popoli che si combattono realmente.
Ilenia:
In questo libro è molto presente la violenza, si parla anche di stupro. Ti
viene posto l’appunto che, essendo questo un YA, non dovrebbe parlare di
stupro?
Laini: Ci
sono molte persone che ritengono che gli YA non dovrebbero esporre i giovani
lettori alla violenza. Come se non lo fossero di fatto esposti nella realtà. Il
mio intento non è essere troppo esplicita o brutale, ma penso che i teenager
siano abbastanza intelligenti per fare i conti con questa realtà e che spetti a
loro fare i conti con la violenza che c’è nella realtà.
Ilenia:
Tu sei anche un’artista. Quando scrivi un libro immagini le sembianze
dell’aspetto del personaggio?
Laini:
Sì, mi immagino il personaggio visivamente, ma non nel dettaglio. Ho però una
immaginazione un po’ vaga, mi piace non dettagliarli troppo per permettere al
lettore di immaginarsi il personaggio. Questo approccio lo faccio per tutti gli
aspetti del libro, anche per la costruzione dei mondi. C’è di più oltre quello
che scrivo e mi piace dare la possibilità al lettore di visualizzare i mondi, a
volte poche frasi evocative sono già abbastanza per fare sì che il lettore
possa creare questi mondi, forse anche meglio di come potrei fare io con le mie
parole.
Al
termine dell’incontro Laini ha dedicato tempo ai suoi lettori con il
firma-copie. Un vero e proprio delirio. Però l’autrice è stata molto gentile,
affabile. Si è resa disponibile con tutti. Ha ringraziato ogni persona che le
ha portato un regalo (e molti sono stati coloro che l’hanno omaggiata con un
pensiero). Io chiaramente mi sono fatta firmare il primo volume de La
chimera di Praga.
Ed ora
parlo io! Essendo tra gli ultimi io e Coso (sant'uomo) avevamo da far firmare
anche libri per altre persone ci siamo sentiti dire (dopo fila... in piedi...
adolescenti...) che l'autrice avrebbe, per mancanza di tempo, autografato solo
una cosa a testa! Anche se delusa dall'organizzazione, non dall'autrice, mi
sono rassegnata a far firmare solo per me e Coso aveva libro di Erica. Ah
perché sempre l'organizzazione ha detto solo libri no etichette. Ma il
sant'uomo si è rimesso al termine della coda ed è riuscito a farsi firmare
anche le etichette. Ha pure baciato la Taylor! Manu racconta ora della tua
figura...
Nessuna
figura, ho colloquiato dolcemente e amabilmente con la Taylor…
Ah ah
ah ah Confessa!
Leggermente
dopo
Ok, la
mia figuraccia… Raccontiamola per bene… Coso era nuovamente in fila per le
etichette mentre noi ci eravamo defilate verso l’uscita. Non vedendo tornare il
nostro cavaliere, ci siamo avvicinate alla sala del firmacopie. Io mi sono
accostata a Coso proprio mentre la Taylor chiedeva perché le etichette da
firmare fossero quattro. In inglese ho risposto che erano per alcune amiche del
Gruppo di Lettura che era centrato sulla trilogia di Karou. Un addetto stampa
della Fazi mi ha chiesto, in italiano, se avessi letto il sognatore. Io, in
italiano, ho risposto: “No, lo farò, ma sto ancora digerendo La città di
sabbia.”
Lui:
“Come mai?”
Io
(sempre in italiano, convinta che lei non mi capisse): “Perché è noioso e non
ce la faccio più, non mi piace!”
La Taylor
(che stava firmando) alza lo sguardo e mi dice, in italiano: “Ho capito quello
che hai detto…”
Sono
sbiancata e poi mi sono colorata di rosso fino alla punta dei piedi.
Chiaramente ho detto che ero dispiaciuta, ma proprio non mi è piaciuto (I’m
sorry, but I don’t like it!). Poi ho detto che confidavo nel terzo libro che
sapevo essere il migliore. E qui lei non è stata incoraggiante perché ha
risposto: “Maybe!” e ha aggiunto: “Non è detto che lo sia. Non per tutti è così.”
Ahahahhaha
povere noi con il terzo capitolo, allora
Che bella questa intervista! Anche io ho amato questo volume, e non vedo l'ora di leggere il seguito :)
RispondiEliminaIo non ho letto Il sognatore… è in lista
Eliminaio sto ancora ridendo Manu! ahahahahahahah
RispondiEliminaAH ah ah ah
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