Facciamo quattro chiacchiere #23: Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo
Oggi, 2 aprile, è una giornata
importante: giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. Mi piace dare risalto a queste giornate “significative”. Molto
spesso le lasciamo passare inosservate. È vero che una giornata su 365 non è
sufficiente, ma è comunque un modo per prestare attenzione o focalizzarci un
attimo su un problema. È un modo per far conoscere la realtà.
Non sono una fanatica di
celebrazioni o anniversari, ma porre attenzione su temi importanti mi sembra un
cesto di “cittadinanza attiva”. Trovo importante che si conoscano i temi di
questa rilevanza.
In questi ultimi anni di
insegnamento mi è capitato spesso di avere contatti con bambini autistici.
Inizialmente non conoscevo nulla di questa sindrome, ma il contatto con gli
esperti, la mia costanza nell’aggiornamento e la mia quotidiana interazione con
questi ragazzi mi hanno fatto svelato un mondo!
Per caso ho scoperto l’esistenza
di questa giornata dedicata alla conoscenza di questa sindrome, dico per caso
perché ne sono venuta a conoscenza cercando materiale per decorare la mia
agenda. Di solito cerco gli stickers sul sito di Victoria Thatcher. Cercando
materiale, ho trovato un gruppo di adesivi che riguardavano questo specifico
appuntamento (questa è la pagina
che avevo trovato). Incuriosita, ho iniziato a cercare in giro e sono approdata
a un bell’articolo de Il
fatto quotidiano.
Immagine dalla pagina fb di Ircreative |
Che
cosa è l’autismo?
Sicuramente quello che posso dire
io è nulla, meglio è fare riferimento agli esperti sul sito Portale Autismo.
L’autismo, o meglio definito “disturbi dello spettro autistico”, è un
disturbo del neuro sviluppo che coinvolge principalmente tre aree:
-
linguaggio e comunicazione;
-
interazione sociale;
-
interessi ristretti e stereotipati.
Io posso solo dire che tutti i
bimbi con i quali sono stata a contatto sono stati per me una sfida, ma anche
una bellissima esperienza. Ho imparato tanto con loro. Per quanto in molte
occasioni entro in crisi, perché ho paura di sbagliare, di fare “danni”, di
complicare le situazioni, cerco sempre di lavorare con loro mettendoci tutta me
stessa. Cerco di dare loro il meglio di me, cosa che faccio nei confronti di
tutti i miei alunni, ma loro sono più fragili e meritano ancora più attenzione,
specie dalle figure che per loro sono un riferimento.
Ultimamente ho notato che ci sono
tanti libri che parlano di questo tema. Non ho ancora letto un romanzo
incentrato su questa problematica, ma non è detto che a breve non mi cimenti un
una lettura di questo tipo.
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