Recensione #10: Rebel: Il deserto in fiamme di Alwyn Hamilton
Con oggi termina il Gruppo di lettura di questo primo appuntamento con la serie Rebel di Alwyn Hamilton. Questa volta vi lascio alla recensione di Patrizia, purtroppo io non ho letto questo romanzo.
Autore: Alwyn
Hamilton
Titolo: Rebel: Il deserto in fiamme
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 21 ottobre 2015
Pagine: 272
Amani
non ha mai avuto dubbi: è sempre stata sicura che prima o poi avrebbe trovato
una via di fuga dal deserto spietato e selvaggio in cui è nata. Andarsene è sempre
stato nei suoi piani. Quello che invece non si aspettava era di dover fuggire
per salvarsi la vita, in compagnia di un ricercato per alto tradimento.
Tiratrice infallibile, per guadagnare i soldi necessari a realizzare il suo sogno Amani partecipa, infatti, a una gara di tiro travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, uno straniero sfrontato, misterioso e affascinante. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il Sultano di Miraji e il figlio in esilio, il Principe Ribelle. Presto i due si troveranno a scappare attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: come i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifici destrieri per chi abbia l'ardire di domarli; i giganteschi rapaci Roc; indomite donne guerriere dalla pelle color oro e sacerdoti capaci di leggere i ricordi altrui nell'acqua... Quando Amani e Jin si troveranno di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale capiranno che la posta in gioco è più alta di quanto pensassero. Amani dovrà decidere se unirsi alla rivoluzione e capire se davvero quello che vuole è lasciarsi alle spalle il suo deserto.
Tiratrice infallibile, per guadagnare i soldi necessari a realizzare il suo sogno Amani partecipa, infatti, a una gara di tiro travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, uno straniero sfrontato, misterioso e affascinante. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il Sultano di Miraji e il figlio in esilio, il Principe Ribelle. Presto i due si troveranno a scappare attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: come i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifici destrieri per chi abbia l'ardire di domarli; i giganteschi rapaci Roc; indomite donne guerriere dalla pelle color oro e sacerdoti capaci di leggere i ricordi altrui nell'acqua... Quando Amani e Jin si troveranno di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale capiranno che la posta in gioco è più alta di quanto pensassero. Amani dovrà decidere se unirsi alla rivoluzione e capire se davvero quello che vuole è lasciarsi alle spalle il suo deserto.
Alwyn
Hamilton e il suo Rebel: Il
deserto in fiamme hanno incrociato il mio percorso di appassionata
lettrice grazie ad un gruppo di lettura
cui ho partecipato e, quando l’ho iniziato a leggere, ben poco sapevo su di
esso. In genere, infatti, preferisco non sapere troppo su ciò che mi appresto a
leggere, a volte, se non sono costretta, non leggo nemmeno le trame di
presentazione, per evitare di creare aspettative che possano sfociare in
delusioni. Poi, cercando sul web le informazioni per elaborare
questa recensione, ho scoperto che questo libro è considerato “Miglior libro di
autore debuttante” choice awards 2016 e, in effetti, mi sento di dire che tale
nomina è più che ben meritata.
E’ una storia molto originale,
con personaggi dalle personalità ben definite e accattivanti, in più la sua
protagonista, la giovane Amani, e una ragazza di sedici anni che possiede tutte
le caratteristiche necessarie per fare di lei l’eroina giusta di un Fantasy. Amani è una ragazza molto sfortunata: rimasta orfana, vive
con gli zii e vari cugini, ma con loro non è felice. Il concetto di famiglia in
questa realtà sociale ha poco a che vedere con i nostri criteri occidentali,
riprende, infatti, la tipologia della famiglia araba: un uomo marito/padre
padrone, diverse mogli, tanti figli. Amani è nipote diretta della prima moglie
e, sebbene sia accolta in casa alla morte della madre, s’intuisce subito che non
è bene accetta essendo considerata un peso in una situazione economica e
sociale che poco o nulla ha di positivo. La povera ragazza finisce per vestire
i panni della cenerentola della situazione per meritarsi l’ospitalità presso la
casa degli zii. In questa prospettiva la possibilità di essere felice sembra
non essere proprio contemplata nella sua vita. Ma, nonostante la sua giovane
età, la sua solitudine e la sua sfortuna Amani non è certamente una ragazza che
si piange addosso e si abbandona al suo destino. Lei è molto forte e coraggiosa
e cresce con un’indole indipendente e sprezzante del pericolo tanto che,
nonostante i consapevoli rischi, non rinuncia a scappare di notte per recarsi
in locali di dubbio gusto travestita da ragazzo in cerca della sua fortuna. E’
una ragazza che cresce preferendo la sua pistola ad ago, filo e merletti,
perché lei sa di non poter contare su nessuno, lei sa che può essere solo lei
l’artefice del suo destino e della sua fortuna ed è determinata a ottenere ciò
che vuole. E decisamente non vuole rimanere a Dustwalk, per questo è decisa a
fuggire dal quel posto e quando le si presenta l’opportunità sotto le mentite
spoglie di un affascinante straniero, non perde tempo e coglie la sua occasione
al volo. Le avventure di Amani e del suo compagno di viaggio Jin sono cariche
di azione e di colpi di scena. Pagina dopo pagina la storia è in continua
evoluzione e ricca di sorprese per i nostri due protagonisti tanto che ad un
certo punto della narrazione sono rimasta stupita dai suoi sviluppi. La storia
nasce un po’ in sordina ma, dopo la fuga di Amani da Dustwalk, si assiste ad
una continua escalation di avventure, azione e suspense, che lasciano il
lettore fino alla fine con il fiato sospeso. E’ un romanzo “adrenalinico” che
potrebbe leggersi tutto in un fiato perché, oltre ad essere un Fantasy
estremamente originale e affascinante ricco di misteri e di intriganti leggende
che si confondono e si fondono con le storie dei diversi personaggi, è
caratterizzato da una narrazione particolarmente fluente e ricca di
particolari. In diverse scene mi è quasi sembrato che l’azione descritta si
materializzasse davanti ai miei occhi, non come pensieri affidati alle pagine
di un libro, ma come immagini di un film che si rincorrono nella mente.
Ho apprezzato particolarmente questo libro mentre mi obbligavo
a rispettare le tappe stabilite dal gruppo di lettura, ma alla fine sono
rimasta un po’ delusa. Il finale sembra quasi precipitoso, incompleto e mi ha
lasciato con diversi dubbi. Perché l’autrice, che descrive le scene con minuzia
di particolari e che racconta affascinanti ed esotiche leggende magiche, decide
di tagliare sul più bello come se fosse diventata all’improvviso gelosa della
sua creatura da non volerla più condividere con noi? Che fine fanno alcuni
personaggi al termine delle ultime concitate vicende? Che sorte tocca ai due
ragazzi visto che per tutto il libro si percepisce tra loro una particolare tensione? Si capisce da subito che sono anime affini ma
questa storia d’amore, che è velatamente esposta, non ha un reale esito con mio
profondo rammarico...
Poi ho scoperto che Rebel:
il deserto in fiamme è il primo libro di un’intrigante trilogia che, per
come nasce, merita di avere un’opportunità in più. Allora lascio
momentaneamente il beneficio del dubbio a questo finale da me poco gradito e
volo a leggerne il seguito per dare modo all’autrice di riscattarsi.
Brava sii dubbiosa che poi vefiaveil seguito
RispondiEliminail finale l'ho trovato frettoloso pure io, ma in generale io l'ho trovato parco di informazioni. Avrei voluto saperne di più in generale. Però mi è piaciuto molto e non vedo l'ora di proseguire
RispondiEliminaMi sto portando avanti altre letture per potermici dedicare con calma al secondo volume.
RispondiEliminaA me è piaciuto ed ho preso le cose come venivano, sapendo che avrei avuto altri due volumi a disposizione.
RispondiEliminaCapisco i tuoi dubbi comunque.
Peccato il finale ti abbia lasciato dubbiosa ;)
RispondiEliminaIo l'ho apprezzato proprio perchè mi ha lasciato una grande curiosità e fretta di leggere il seguito
Vero, il finale aperto e sul quale l'autrice non si è soffermata adeguatamente è un difetto, però nel complesso è stata una lettura molto piacevole
RispondiEliminaSecondo me un finale così aperto ed un romanzo parco di tantissime informazioni,sono proprio il trampolino di lancio per un secondo che ci fornirà un panorama più ampio e qualche risposta!
RispondiEliminaIo non vedo l'ora di leggere il secondo!
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