Recensione #32 Le bambine dimenticate di Sara Blædel
Autore: Sara Blædel
Titolo: Le bambine dimenticate
Editore: Fazi
Data di pubblicazione: 13 aprile 2017
Pagine:
285
Trama:
Il cadavere di una donna viene trovato in un bosco isolato. Ha subito violenze
sessuali e ha una strana, lunga cicatrice che le solca il viso. Nessuno ne ha
denunciato la scomparsa. A essere incaricata delle indagini è Louise Rick, a
capo del Servizio Investigativo Speciale, affiancata da Eik Nordstrom. Lei
donna materna sotto la scorza dura, lui bello e dannato. Agnete Eskildsen, una
vecchia infermiera, finalmente riconosce il corpo: la donna si chiama Lisemette
ed era una paziente dell'ospedale psichiatrico infantile Eliselund, dove lei
lavorava trent'anni prima. Una bambina dimenticata, come tutti gli altri
dell'istituto, abbandonata dalla famiglia e dal mondo. Presto Louise scopre che
Lisemette aveva una sorella gemella ed entrambe erano state dichiarate morte
quand'erano ancora piccole. È solo la prima di una serie di scoperte sempre più
inquietanti, sull'infanzia di Lisemette e su quello che accadeva dietro le
porte di Eliselund. A complicare ulteriormente le cose, le indagini portano
Louise nei pressi della casa dov'è cresciuta, costringendola a fare i conti con
un terribile segreto del suo passato che tornerà a galla insistentemente. Una
vicenda intrigante e avvincente che terrà il lettore incollato alle pagine. Il
primo libro di una nuova, emozionante serie.
Ho letto questo romanzo
principalmente per la sfida di lettura #Dalle3Ciambelle. L’obiettivo assegnatomi
non era dei più facili, ma devo ammettere che questo libro è stata una
piacevole sorpresa; ho scoperto un’autrice molto brava, che ha saputo
coinvolgermi in questa storia non facile. C’è anche da dire che mi ha messo una
discreta angoscia, non passerò mai più per un bosco con “leggerezza”.
Le bambine dimenticate è un romanzo giallo autoconclusivo, ma che fa
parte di una serie. Non è il primo della serie, ma, nonostante
ciò, sono
riuscita a leggerlo senza difficoltà e sono riuscita a comprendere bene le
dinamiche tra i personaggi.
La nostra protagonista è
una detective di una squadra speciale, da poco trasferita in questa unità, e il
primo caso che le capita non è dei più semplici. Nei boschi vengono trovate
donne stuprate e uccise, alcune sono state aggredite ma sono riuscite a
salvarsi, una è scomparsa. La detective Louise Rick conosce bene quei luoghi
perché sono quelli della sua infanzia, conosce anche molte delle persone che
sono coinvolte. C’è da dire che il suo lavoro investigativo non è agevolato dal
fatto di conoscere i luoghi dove il crimine si è svolto, ma Louise è determinata e
molto metodica, vuole raggiungere un risultato chiarificatore, vuole risolvere
il caso, non vuole lasciare niente di insoluto. Sicuramente, però, il fatto di
trovarsi di fronte al proprio passato è una forte emozione per Louise.
Si erano
aperti i cancelli del suo passato, e lei non era in grado di tenere a freno la
mente, finché era così vicina al luogo in cui era accaduto tutto quanto.
Non avrebbe
mai creduto che così tante emozioni represse potessero riemergere per il solo
fatto che fosse capitato un caso nei dintorni di Hvalsø. Per un istante rifletté
in piena lucidità sulle possibili strade da prendere, ma purtroppo gliene
venivano in mente solo due: lasciare l’indagine a Eik, oppure fare un bel
fagotto di tutte quelle emozioni e buttarle in mare. E la prima sarebbe equivalente
a una totale ammissione di fallimento. Dunque, a conti fatti, c’era una sola
possibilità.
La storia narrata da Sara
Blædel è raccontata in modo coinvolgente. Ti ritrovi immerso nelle atmosfere
angosciose del bosco, avverti il senso di disperazione delle “vittime”. Riesci
anche a percepire la determinazione della detective.
L’unico momento in cui non
sono riuscita a inquadrare bene la situazione è stata la storia di Camilla. Non
si riesce bene a capire il perché di alcune decisioni che questa ragazza
prende. Probabilmente il mio non riuscire a comprendere questa vicenda, e come si
è arrivati a quel punto della narrazione, dipende dal fatto che questo è il
settimo volume di una serie della quale io non ho letto i sei precedenti.
Avevo qualche remora
nell’affrontare un autore nordico, ma sono felice di aver letto questa storia.
Un giallo complesso, carico di adrenalina e che l’autrice svela solo alla fine.
Io ho amato questo libro, ho già comprato il seguente e devo decidermi a leggerlo
RispondiEliminaio credo che cercherò il primo, perché mi ha appassionato molto
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