Recensione #2: Leggere è una faccenda da gatti di Alex Howard
Autore: Alex Howard
Titolo: Leggere è una faccenda da gatti
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 11 maggio 2017
Pagine: 165
Trama
Con una zampa bianca e una nera e baffi eleganti, il Gatto della
Biblioteca non è un gatto come gli altri. Alla calda casa di un essere umano
preferisce la biblioteca dell'università di Edimburgo. I libri sono la sua vera
passione, oltre al bacon e ai grattini dietro l'orecchio sinistro. È nei libri
che trova le risposte ai rompicapo più stravaganti e scopre universali verità
filosofiche. Sono le pagine di Nietzsche, Joyce, Orwell e Heaney a farlo
riflettere sulle cose del mondo. Ma soprattutto i libri gli insegnano l'arte di
leggere le profondità dell'animo umano e coglierne i segreti più nascosti. Gli
umani, infatti, sono esseri complicati, a volte fragili e ingenui. Eppure sono
anche piuttosto prevedibili e, in fondo, desiderano tutti le stesse cose: trovare
l'amore, scoprire passioni nascoste, vivere emozioni forti. Da lettore esperto,
il Gatto della Biblioteca sa bene che per ognuno di questi desideri c'è il
libro giusto: 1984 ci offre una nuova prospettiva sul mondo, Shakespeare ha
sempre una risposta per tutto, Harper Lee ci aiuta a prendere le decisioni
giuste e ad ascoltare il cuore, mentre Trainspotting è la lettura perfetta per
sentirsi su di giri. A volte basta la pagina di un libro a farci capire che la
felicità sta nelle piccole cose. Perché i libri sono compagni fidati e ci
indicano la via. E se sapremo seguire i consigli di lettura del Gatto della
Biblioteca, troveremo quello che stiamo cercando. Ispirato alla storia del
gatto Jordan, assiduo frequentatore nonché vero residente dell'Università di
Edimburgo, questo romanzo tenero e irriverente è subito diventato un caso
editoriale in Inghilterra, appassionando migliaia di lettori. È nata persino
una pagina Facebook, che conta migliaia di fan e su cui tutti sono invitati a
condividere i propri pensieri. Un libro sul potere e il fascino della
letteratura. Un libro che ci insegna a conoscere noi stessi e a vedere il mondo
con occhi diversi. Crediamo di saperla lunga, ma ci sbagliamo di grosso...
Partiamo dal presupposto che io amo i gatti. Credo siano i miei
animali preferiti, non a caso ho un bel gattone di nome Milo. Capirete quindi
che, quando trovo un libro che parla di gatti o che ha come personaggio
principale un gatto, lo leggo volentieri. Mi piace leggere storie in cui questi
splendidi animali vengono “umanizzati”. Dunque, ho iniziato a leggere questo
libro sulla spinta emotiva. In copertina c’è uno splendido gatto e poi parla di
libri, sicuramente era la lettura adatta alle mie corde…
Mentre leggevo però rimanevo sempre più delusa, è vero che si
parla di un gatto pensante, ma è un gatto che interagisce poco sia all'interno del romanzo sia con il lettore. Guarda in modo
pigro, tipico dei gatti, le cose che accadono intorno a lui e “filosofeggia”.
“Dopotutto qual è lo scopo nella vita
di un gatto pensante, se non crogiolarsi nel sapere?”
L’idea di fondo presente in questo romanzo mi è piaciuta, un
gatto amante dei libri e che è capace di collegare ad ogni situazione una
lettura e a questa una scoperta sul genere umano (sempre dal punto --di vista
gattesco), ma le situazioni non sono mai particolarmente coinvolgenti né divertenti.
Uno dei pochi brani divertenti è l’etimologia della parola POLITICA. In questo
caso l’etimologia è ben dettagliata ed argomentata. Forse mi ha fatto sorridere
per via della situazione politica attuale… secondo G.B. la parola politica è
formata da ‘Poli-’ che deriva dal prefisso greco polys che significa ‘molti’ e ‘tica’ che probabilmente deriva dalla
parola inglese tick ovvero ‘zecca’…
ne consegue “politica = Molte Creature Succhia-sangue”.
Ora, a parte alcuni episodi che sono carini, come quando, novello
Narciso, si innamora della gatta della pozzanghera o quando è preoccupato per
la multa per la mancata restituzione dei libri in biblioteca.
Salvo anche la Bibliogattia, sono presenti molti titoli interessanti che spaziano anche nella poesia.
La giornata di G.B. è raccontata in terza persona, con frasi brevi. Legate tra loro in modo accurato, ma la staticità degli episodi non lo fa risultare fluido. Buone sono però le descrizioni degli ambienti, hai modo di farti "fotografie" mentali del luogo in cui il nostro amico gatto si trova a passare.
La giornata di G.B. è raccontata in terza persona, con frasi brevi. Legate tra loro in modo accurato, ma la staticità degli episodi non lo fa risultare fluido. Buone sono però le descrizioni degli ambienti, hai modo di farti "fotografie" mentali del luogo in cui il nostro amico gatto si trova a passare.
Ho trovato questo
libro noioso e confesso che, per la prima volta, mi sono addormentata leggendo
alcune pagine.
io invece non amo i libri con gli animali umanizzati, di solito non mi ispirano
RispondiEliminaquesto ti dico di risparmiartelo
EliminaBhe no... se ti ha fatto anche addormentare allora non ci provo nemmeno! Passo!
RispondiEliminaNon mi era mai successo, ma ti dirò di più non mi sono nemmeno accorta di essermi addormentata...
Eliminaio sono proprio dispiaciuta perchè come ti avevo detto era un titolo che mi sembrava interessante. a sto punto lo tengo in standby
RispondiEliminaottima decisione
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